Un lenzuolo bianco riempito di colori e disegni, opera di tanti bambini che hanno espresso la loro idea e il loro desiderio di pace. Con questa immagine si è concluso l’appuntamento di sabato 2 marzo al don bosco di Sampierdarena dove si sono ritrovati tanti bambini e bambine cristiane per giocare, ascoltare e pregare per la pace, in particolare nel medioriente.
Il pomeriggio, sotto un sole che si è fatto spazio tra le nuvole e ha riscaldato l’aria, è iniziato all’aperto con un momento di gioco e ballo animato dalla comunità ucraina e da alcuni educatori dell’ACR e Scout. Un modo per entrare subito in confidenza, per stare insieme e mischiare i gruppi di bambini cattolici di rito romano, altri di rito bizantino, alcuni protestanti della chiesa valdese e una famiglia battista, valorizzando il comune desiderio di ritrovarsi.
Dopo un primo momento di gioco è arrivato il tempo di ascoltare alcune voci che hanno aiutato a entrare meglio nel significato della giornata: sono stati don Tommaso Danovaro vicecoordinatore della Pastorale Giovanile della Diocesi di Genova e Ulrike Jourdan pastora della Chiesa Evangelica Valdese a raccontare cos’è l’ecumenismo a partire da un grande disegno di un albero. Intervallati da alcuni momenti di preghiera e dai canti della comunità ucraina, hanno poi lasciato la parola a Lina Morcos, che ha origini giordano-palestinesi, per raccontare quello che sta vivendo in questi mesi la terra di origine di Gesù, una guerra ha costretto tante famiglie e tanti bambini a scappare. Proprio con l’aiuto dei bambini ha spiegato l’importanza di vivere in pace, di trovare modi di fare pace innanzitutto tra ciascuno di noi perché sia un esempio che possa essere trasmesso sempre a più persone.
Nella preghiera si è poi approfondito un passo della lettera di San Paolo Apostolo agli Efesini, dove viene ribadita la necessità di saper essere umili, cordiali e pazienti per poter vivere con pace l’unità che deriva dallo Spirito Santo. Esempio di questa unità sono state Annalisa dei Focolari e Anna della Chiesa Evangelica Valdese che insieme hanno spiegato chi era San Paolo e cosa voleva dire con quelle parole nel brano letto.
“I bambini vivendo questa giornata hanno gustato l’esperienza di stare tutti insieme e loro nel cuore sanno come fare la pace e possono insegnarci come viverla anche noi adulti” ha spiegato Ulrike Jourdan. Don Gabriele Bernagozzi, delegato per l’Ecumenismo della Diocesi di Genova, ha voluto rimarcare come la giornata vissuta è “un bel segno di ecumenismo, un’occasione per i ragazzi di scoprire ancora di più come si può costruire insieme la pace”
Prima di concludere si è lasciato spazio alla voce e alle mani dei bambini che con la loro creatività hanno disegnato su vari pezzi di stoffa la loro idea di pace: tanti colori e tante forme che sono state unite a formare un unico lenzuolo, accomunando il desiderio di pace che tutti portano nel cuore.
Alberto Macchiavello
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