Svolta giovedì 23 gennaio 2025 la Camminata ecumenica, “fra i segni concreti del cristianesimo”

Nella serata di giovedì 23 gennaio si è svolta la “Camminata ecumenica”, la quale è inizia presso la Sala Luterana Stohr di via Assarotti; la pastora Dr. Jutta Sperber ci ha introdotto all’innologia luterana, presentandoci alcuni inni propri della del canto corale luterano. Il primo inno è Aus tiefer Not schrei ich zu dir (Nel mio sconforto grido a Te), il quale presenta il problema teologico che si pose Lutero, il secondo inno è Ein feste Burg ist unser Gott (È forte rocca il Signor), il quale espone il problema personale di Lutero e infine l’inno natalizio Vom Himmel hoch da komm ich her (Dall’alto cielo in terra appar), che non solamente abbiamo cantato, ma di cui abbiamo anche potuto considerare l’intreccio fra testo e melodia, la quale è compresa in un’ottava e che di quest’ultima “tocca” ogni nota così come ognuno è “toccato” dall’evento dell’Incarnazione. Successivamente abbiamo camminato verso la chiesa di San Bartolomeo degli Armeni dove è custodita l’icona del Santo Volto di Edessa (Mandylllon), Padre Adolfo B. Hertz (B.) ci hanno raccontato la storia del Santo Volto,  Padre Antonio Gentili (B.) ha inoltre sottolineato il significato che le icone possono avere nell’esperienza di fede e nella vita di preghiera di ciascuna persona – nel guardare l’icona Cristo ci guarda – il quale è stato sottolineato anche da P. Marian della Chiesa ortodossa russa di Genova, che ci ha spiegato il fondamento teologico dell’importanza spirituale delle icone, le quali nelle Chiese di Oriente sono particolarmente venerate anche per mezzo del contatto fisico. La serata si è conclusa presso i locali della Chiesa valdese, dove il pastore William Jourdan ci ha accolto non solamente per rifocillarci con un rinfresco, maci ha anche ricordato, mostrando un’antica copia in francese, l’importanza fondamentale che la Bibbia ha per tutti i cristiani. La camminata è stata guidata spiritualmente dalla concretezza dei sensi, coinvolti nell’ascolto della musica, nella visione dell’icona e nella possibilità del contatto con un libro, ci hanno ricordato la necessità della fede cristiana di rendere concreto l’invisibile, la necessità concreta di un dialogo ecumenico.

Alberto Paulazzo
Equipe Giovani Azione Cattolica Genova

 

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