Questo pomeriggio, al termine della recita dei Vespri nella Basilica di Carignano per la solennità dell’Assunzione di Maria al Cielo, il Cardinale Angelo Bagnasco si è recato all’Ospedale San Martino di Genova per fare visita ad uno dei superstiti del crollo del Ponte Morandi e per rendere omaggio alle vittime e ai familiari, radunati nelle camere mortuarie del nosocomio genovese.
L’Arcivescovo di Genova, accolto da Padre Mauro Brezzo, Cappellano del San Martino, dal Direttore Generale Giovanni Ucci e da alcuni medici dell’ospedale, è stato accompagnato nel Reparto di Terapia Intensiva Post Operatorio dove ha incontrato uno dei feriti salvatosi miracolosamente dopo essere precipitato dal Ponte con il mezzo sul quale stava viaggiando.
Quindi, il Card. Bagnasco si è recato nella chiesa dell’Ospedale, dove via via stanno giungendo i feretri: fin dall’arrivo delle prime bare, le suore si alternano nella recita del Santo Rosario accanto ai familiari delle vittime. Con loro anche Mons. Martino Canessa, Vescovo Emerito di Tortona, che ha voluto così portare la sua vicinanza.
L’Arcivescovo ha impartito la benedizione ai feretri e si è trattenuto con alcuni dei familiari presenti.
Quindi, si è recato alle Camere Mortuarie dell’Ospedale, dove vengono composte le salme delle vittime.
All’esterno, i familiari in penosa e disperata attesa. L’Arcivescovo ha rivolto parole di incoraggiamento e di conforto a chi nel tragico crollo ha perso un figlio, un genitore, un amico, un parente.
Sui volti tanta disperazione e una sola domanda: perché? “Genova è prostrata e smarrita, ma non è piegata. Oggi come cristiani dobbiamo pregare e rimanere vicini ai familiari e ai defunti”.