Crollo Ponte Morandi: celebrata in San Lorenzo la S. Messa di trigesima in suffragio delle 43 vittime

14 settembre 2018: ad un mese da crollo del Viadotto Morandi dell'Autostrada A 10, Genova si è fermata per ricordare una tragedia che ha causato 43 vittime, oltre 500 sfollati, e danni gravissimi alla città.
Alle 11.36 a Ponte Morandi il minuto di silenzio alla presenza delle autorità cittadine e di Mons. Nicolò Anselmi, Vescovo Ausiliare, e minuto di silenzio in tutta la città, che si è letteralmente fermata per ricordare; alle 17.30 in Piazza De Ferrari la cerimonia commemorativa con la lettura dei nomi delle 43 vittime e la testimonianza di soccorritori, forze dell'ordine, volontari. Quindi l'intervento di Mons. Nicolò Anselmi, Vescovo Ausiliare, che ha invitato tutti i cittadini a fare la propria parte con il massimo impegno per far sì che Genova possa superare la tragedia che l'ha colpita. Ancora, i discorsi di Marco Bucci, Sindaco, di Giovanni Toti, Presidente della Regione, e di Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei Ministri arrivato in città per partecipare alla cerimonia.
Alle ore 19 la S. Messa di trigesima in suffragio delle 43 vittime del crollo, presieduta da Mons. Nicolò Anselmi e concelebrata da Mons. Martino Canessa, Vescovo Emerito di Tortona, Mons. Marco Doldi, Vicario Generale, e moltissimi sacerdoti della Diocesi.
Mons. Anselmi ha dato lettura dell'omelia inviata dal Card. Angelo Bagnasco, impegnato in Polonia per l'Assemblea Plenaria dei Presidenti delle Conferenze Episcopali Europee. A questo link il testo completo: http://www.chiesadigenova.it/pls/genova/v3_s2ew_consultazione.mostra_pagina?id_pagina=368450.
Mons. Anselmi ha anche aggiunto che è compito di ciascuno ricordare come “dietro ogni nostro gesto ci sono delle persone che ne subiscono le conseguenze”. Per questo, la fretta, l'efficienza e la produttività talvolta possono far dimenticare questo aspetto così importante del vivere insieme.
L'augurio per Genova è che chi ora ha il compito di prendere decisioni per l'emergenza e la ricostruzione agisca alla luce degli insegnamenti della Dottrina Sociale della Chiesa e del bene comune.

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