Cristiani perseguitati: l’appello dell’Arcivescovo alla preghiera, alla testimonianza e all’accoglienza

Venerdì 15 agosto, festa di N.S. Assunta, il Cardinale Arcivescovo ha guidato, nella Basilica di S. Maria Assunta in Carignano, la preghiera per i cristiani perseguitati, secondo l’invito promosso dai Vescovi italiani. Nel messaggio della Presidenza della Conferenza episcopale italiana dall’accorato titolo “Noi non possiamo tacere” si chiedeva di pregare per la continua e sistematica strage di cristiani nel mondo e che deve spingere il mondo occidentale ad una convinta presa di posizione.

“Il primo atto di carità è la preghiera – ha sottolineato il Cardinale –   in quanto raggiungiamo i sofferenti, i bisognosi, innanzitutto attraverso il cuore e la forza di Cristo”.

La testimonianza di chi soffre per la fede è “fondamentale – ha proseguito l’Arcivescovo –  perché specialmente per noi occidentali è necessario riscoprire, come ci insegna il Papa continuamente, il dono della fede, la grazia della fede ricevuta e non vergognarcene”.

“Se non avessimo il coraggio della testimonianza – ha proseguito –  anche con il sacrificio ed eventualmente con il dono della vita, se fosse il caso, dovremmo veramente ripensare la nostra fede: se è tiepida o se è vera”.

L’auspicio è  che da tutte le parti e da tutte le istituzioni politiche, culturali, religiose si faccia una sola voce di condanna esplicita, forte, alta, di presa di distanza da questa feroce persecuzione, che è “una vergogna per l’umanità intera”.

Confermata la disponibilità ad accogliere i rifugiati cristiani con l’organizzazione della Segreteria di Stato Vaticana e della Nunziatura di Baghdad: “Sperando che siano soste brevi – ha detto il Cardinale  –  che consentano a queste persone di tornare in pace nelle loro terre”.

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