Come è ormai consuetudine il Corso di formazione del mese di febbraio, proposto dall'Ufficio Catechistico Diocesano a tutti i catechisti, è dedicato alla metodologia; si inquadra nel panorama dei corsi di formazione permanente che mirano a formare catechisti sempre più qualificati per una catechesi al passo con i tempi e che parli un linguaggio adeguato ai bambini e ragazzi dei nostri giorni e alle attuali problematiche delle famiglie.
“Educare all'affettività i ragazzi del catechismo dell'iniziazione cristiana” è il titolo dell'incontro che sabato 8 febbraio dalle ore 15 alle ore 17 sarà tenuto dal dott. Fabrizio Carletti, formatore negli ambiti delle dinamiche di gruppo, tecniche di animazione e comunicazione, Collaboratore della Rivista Catechisti Parrocchiali e autore di testi su catechesi e relazioni educative e di annuncio.
Quest'anno l'Ufficio Catechistico Diocesano offre un tema metodologicamente nuovo per risvegliare la creatività dei catechisti con le novità proposte da questo Network delle idee che è il Gruppo Creativ; esso è nato nel 1994 e ha riunito fin dalla sua nascita parecchie professionalità nel campo formativo, educativo, psicologico, dell'animazione e dello spettacolo con l'intento di dare vita ad una nuova ed originale realtà per rispondere alle domande, ai bisogni, ai problemi e ai desideri delle persone, aiutandole ad “accendere la mente” per usare al pieno le potenzialità e i talenti di cui ciascuno dispone. Tutto ciò per facilitare la vita delle persone nell'attuale complessità del mondo in continuo cambiamento “in modo creativo e innovativo, riducendo ansie, frustrazioni, resistenze, fissità, routine, aprendole a nuove soluzioni e prospettive, che le rendono pronte a sfidare, non a subire la realtà”. In questi anni Creativ ha raggiunto e superato i 200 dipendenti e collaboratori, ha incontrato decine di migliaia fra ragazzi e adulti in tutta Europa. Compito di tale gruppo è proporre con entusiasmo, esperienze di apprendimento, basate sulla teoria e sulla pratica, suscitando curiosità, stupore, reazioni emotive per vivere “esperienze uniche, attraenti e create su misura”, con lo scopo di “accendere” le persone che sono stimolate a mettersi in gioco attraverso una intensa partecipazione attiva. I catechisti e gli educatori in genere si accorgono ogni giorno della necessità di non improvvisare mai, ma di sviluppare competenze formative spirituali ed educative che permettono di costruire relazioni significative con i ragazzi agendo sulla loro realtà quotidiana, nella fedeltà ai contenuti e ai valori della fede, ma rinnovando i linguaggi con cui comunicarli.
Tutti sentiamo l'esigenza di cambiare, ma questi cambiamenti auspicati richiedono una adeguata formazione, altrimenti potremo assistere, come sta già avvenendo, ad un cambio di forma ma non di sostanza, con risultati insoddisfacenti e resistenze perché le proposte di novità non sono state adeguatamente interiorizzate.
In questo Corso che è proposto oltre che ai catechisti anche agli animatori saremo invitati a riflettere sulla necessità di presentare alle giovani generazioni o anche ai genitori il volto desiderabile di Dio e non approssimazioni contenutistiche, distanti dalla verità; ci sarà mostrato come passare da una catechesi “contenuto-centrica” ad una catechesi basata sulla forte integrazione fra vita e fede. Tutto ciò avviene mettendo in gioco più dimensioni della persona : “la dimensione cognitiva; la dimensione affettiva; la dimensione morale, valoriale”; è una sfida per passare da un tipo di catechesi ormai superata, basata solo sui contenuti, ad una catechesi mirata alle persone che la accolgono e dunque tarata in base all'età, alle abilità e alle competenze di chi ci troviamo davanti.
Una tale catechesi allora non può prescindere dalla dimensione affettiva-emotiva della persona che si ha davanti : dunque basilare approfondire il tema dell'educazione all'affettività che si basa sulla “competenza interpretativa” delle emozioni, stati d'animo, e sentimenti. Si potrà così raggiungere l'obiettivo di una “catechesi emozionante ma non emotiva” con il “Metodo dell'Animazione”, che è uno stile educativo piacevole e coinvolgente che si serve degli strumenti del gioco, della narrazione, del canto, della danza, dell'uso delle immagini e dei colori e di nuovi “linguaggi relazionali”, che, se conosciuti con competenza, suscitano e toccano la dimensione emotiva dei bambini.
Pertanto partecipare a tale Corso Metodologico sicuramente aprirà in noi catechisti orizzonti nuovi e spazi inesplorati sui quali vale la pena affacciarsi per una catechesi più significativa e sicuramente di maggior presa in coloro che ricevono l'annuncio, perché diretta all'integralità della persona che come tale ne resta completamente coinvolta.
Maria Galizia Sanna