La terza convocazione zonale delle famiglie della Diocesi, che ha coinvolto i sei vicariati della Valpolcevera (Sampierdarena, Rivarolo, Bolzaneto, S. Olcese-Serra Riccò, Pontedecimo-Mignanego, Campomorone), ha chiamato a raccolta i suoi fedeli, nel pomeriggio di sabato 20 giugno, presso gli spazi del Santuario di Nostra Signora della Guardia.
Hanno partecipato circa in 400, con un’adesione differenziata, a seconda delle zone e, in proporzione alle comunità parrocchiali, arrivando da Serra Riccò a Sampierdarena (con una folta rappresentanza), da Pontedecimo a Bolzaneto. Presente anche un nutrito gruppo della Pastorale Migrantes.
Più di trenta i sacerdoti presenti che hanno accompagnato i gruppi.
Tante testimonianze professionali, personali, di coppia e esperienze indirette, si sono susseguite per offrire spunti di riflessione alle sei sfide lanciate in occasione della Convocazione della Famiglia dello scorso anno: educazione affettiva dei bambini e degli adolescenti; preparazione al meglio dei fidanzati al matrimonio; sostegno all’amore della coppia nella crisi; crescita dell’impegno sociale della famiglia; sostegno alle persone separate; aiuto alle famiglie in difficoltà economica.
Un incontro prezioso, lo ha definito il Card. Bagnasco.Ogni osservazione e condivisione sarà utile nel momento conclusivo della sintesi in ordine alle sei sfide lanciate per il confronto. Le convocazioni zonali della famiglia offrono l'opportunità di diffondere e di condividere quello che la diocesi, nelle varie ramificazioni, realtà vicariali ed associative, sta facendo, perseguendo due scopi: cosa stiamo facendo e che cosa possiamo fare in merito alle situazioni poste all'attenzione di tutti. È guardando all'insegnamento di Cristo che va costruita la famiglia come una rete d'amore operativa.
“Prenderci cura degli altri in famiglia, genitori e figli, marito e moglie, nonni e nipoti, amici – ha spiegato durante l’omelia della S. Messa – è tradurre l'importanza che ciascuno riveste agli occhi degli altri.” Un' importanza che si concretizza nell'aver cura dell'altro, anche attraverso il sincerarsi della condizione dell'altro, del dove si trova e sul come sta. Sono domande che, nella pur nella loro semplicità, alimentano la vita.
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