“La fede si nutre di annuncio, di catechesi, di testimonianza e di carità: tutti questi aspetti saranno presenti nei diversi appuntamenti del Congresso”: Mons. Marco Doldi, Vicario Generale, ha presentato con queste parole la conferenza; si è trattato di uno degli eventi preparatori al congresso, che è stata anche l’occasione per presentare il grande evento che attende Genova dal 15 al 18 settembre.
Mons. Doldi nel suo intervento iniziale ha citato più volte il dialogo del Cardinale Sarah con il giornalista Nicolas Diat scaturito nel volume “Dio o niente. Conversazioni sulla fede”, sottolineando proprio il ruolo che l’Eucarestia e la Messa quotidiana hanno avuto nella vocazione e nel ministero del prelato nato in Guinea: “Sono particolarmente lieto di dare il benvenuto al Cardinale Sarah, non solo per un motivo istituzionale, ossia per la specifica competenza in materia liturgica della Congregazione, di cui è a capo, ma anche perché attraverso la sua lunga e ricca esperienza di vita sacerdotale e di episcopato ha testimoniato continuamente come la celebrazione della Messa sia molto più che un rito da celebrare.
Il Cardinale Robert Sarah ha analizzato in particolare la preghiera eucaristica quarta che è al centro anche del documento teologico preparatorio.
“E’ molto importante la relazione tra eucarestia e misericordia per il congresso, Papa Francesco sta esortando la Chiesa a riflettere sulla misericordia di Dio e ad attuarla nelle nostre vite – ha detto -. Possiamo dire che quello della misericordia è il tema di tutta la predicazione e il magistero del Santo Padre. Ma questo legame non è escogitato a tavolino, non è stato individuato solo per collocarci nel presente della Chiesa così fortemente segnato dal tema della misericordia; in realtà eucarestia ha in sé una dimensione misericordiosa. Che cos’è la misericordia se non l’abbassarsi amorevole di Dio su di noi per guarirci dalle ferite del peccato?” Ha quindi aggiunto: “Più Lui offre la misericordia più gli uomini della società moderna offendono Dio con le loro leggi che promuovono il lassismo, il relativismo, la ribellione contro Dio! Distruggono la dignità della persona, la famiglia, il matrimonio…”
E’ necessario riconoscere all’eucarestia il suo carattere proprio e essenziale, ovvero quello di sacrificio: “Nel momento della consacrazione si compie anche in modo sacramentale il sacrificio di Gesù per ogni peccatore. L’altare è il nuovo Golgota dove Gesù si offre per noi, ma la morte non ha nessun potere su di lui, si è offerto una volta per tutte sulla croce”. Il Cardinale Sarah a questo proposito ha citato il Cardinale Siri che disse: “Eucarestia nasce nel sacrificio e dal sacrificio”; il prelato l’ha definita un’affermazione fondamentale perché la presenza reale del Signore si attua nel momento in cui si offre il sacrificio. Non si può separare Eucarestia e carattere sacrificale”.
Il Cardinale Sarah si è quindi soffermato anche sull’eucarestia come sorgente della missione: “Non vi sarebbe missione alcuna se non ci fosse l’eucarestia; l’eucarestia non è solo fonte e culmine della vita della chiesa, ma anche della sua missione”, aggiungendo anche un riferimento alla sua esperienza: “Senza il sacrificio dei missionari francesi che hanno evangelizzato il mio piccolo villaggio in Guinea, oggi non sarei qui e non avrei avuto la gioia di essere accolto da voi come un fratello vero. Ma nessuno sarebbe qui, anche in terre cristiane, senza l’aiuto di cattolici missionari che evangelizzano ogni giorno, che vivono pienamente il vangelo di Gesù, spinti dalla forza della grazia che ogni giorno sgorga dall’altare”.
Il prefetto della Congregazione per il Culto Divino ha quindi rivolto un invito per il congresso eucaristico nazionale: “Vorrei invitare a rinnovare l’amore verso Gesù eucaristico e lo spirito di adorazione verso l’ostia consacrata; solo la devozione eucaristica può far rinascere i nostri cuore, più di mille iniziative seppur lodevoli. Chiediamo per intercessione di Maria che il congresso eucaristico nazionale dia nuovo impulso e vigore allo spirito eucaristico dei cattolici italiani perché possiate testimoniare il Vangelo nella cara terra italiana”.
Laura Ferrero
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