17 dicembre 2024 – Il coraggio della pace: appello della Chiesa di Genova

Dal 2000 il Tavolo Giustizia e Solidarietà opera come espressione diocesana per creare attenzione e consapevolezza attorno alle grandi questioni poste dalla mondialità, dalla giustizia e dalla pace.

Nello scenario di guerra che colpisce tanti popoli e in prossimità dell’inizio del Giubileo 2025, il Tavolo diffonde un accorato appello per ribadire la cultura della pace, ricordando la posizione della Chiesa e il dettato Costituzionale italiano sul tema della guerra, in contrasto ai crescenti dati sulle spese in armamenti, sul traffico e l’esportazione di armi. Davanti a centinaia di migliaia di vittime sui fronti e nelle popolazioni, il Tavolo ricorda che abbiamo bisogno di percorsi di educazione alla pace e alla nonviolenza ma anche di un impegno serio per la riconversione delle importanti imprese che, anche sul territorio ligure, si occupano della produzione di armamenti.

Di seguito un estratto dell’appello, che in forma integrale èdisponibile qui

Firmano l’appello:

Caritas diocesana di Genova, Fondazione Auxilium, M.A.S.C.I. Liguria, Azione Cattolica, CVX –  Comunità di vita cristiana, Movimento Rinascita Cristiana Liguria, Komera Rwanda, Centro Italiano Femminile (CIF), Associazione Il Nodo sulle Ali del Mondo, Tanzania Diaspora Genova, Amici della Tanzania, Suore Missionarie di Nostra Signora degli Apostoli di Genova, Movimento dei Focolari. 

Genova, 17/12/2024

– – –

ALZARE LA VOCE PER DENUNCIARE LA CULTURA DELLA GUERRA

Sta per iniziare il Giubileo, fortemente voluto da Papa Francesco, che vuole essere per tutti occasione di speranza, “una speranza che non delude”. Il primo segno della speranza è la pace. È quindi questo un tempo opportuno, carico di significati: un tempo per alzare la voce, per denunciare una diffusa cultura di guerraun’egemonia culturale che giustifica, finanzia e alimenta le guerre soffocando l’aspirazione dei popoli alla pace.

56 CONFLITTI NEL MONDO, IN ITALIA +77% DI PRODUZIONE DI ARMI IN 5 ANNI

Nel mondo sono attivi 56 conflitti, il numero più alto mai registrato dalla 2° guerra mondiale. I conflitti bellici causano una sovrapproduzione di armamenti e l’industria bellica, per svilupparsi, ha bisogno di destinare le armi in teatri di guerra attivi. L’appello del Tavolo ricorda che solo in Italia negli ultimi 5 anni c’è stato un incremento del 77% nella produzione di nuovi e sempre più micidiali armamenti: nel 2016 il budget era di 9.423 milioni di euro, nel 2021 era di 24.541 milioni di euro. L’aumento decennale è stato quasi di 11,9 miliardi.

LA PACE IN COSTITUZIONE E NELLA CHIESA 

Nell’appello il Tavolo ricorda che la Costituzione, che è stata scritta con il contributo importante dei cattolici, all’Art. 11 “ripudia la guerra” non solo come “strumento di offesa alla libertà degli altri popoli” ma anche “come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali“.

Sull’aumento esponenziale della spese militari il pensiero della Chiesa negli ultimi 50 anni è preciso e chiarola corsa agli armamenti subisce “una condanna senza riserve” e viene definita “un pericolo, un’ingiustizia, un errore, una colpa e una pazzia“.

L’appello del Tavolo ricorda inoltre che la Chiesa Cattolica ammette solo la liceità della guerra difensiva ma a precise condizioni tra cui, prima di tutto stabilire quando una guerra possa definirsi difensiva: non è sufficiente sostenere che si interviene come risposta ad un’aggressione, bisogna aver provato ogni altra via di mediazione senza aver ottenuto risultati. Ammettere esclusivamente la guerra di difesa significa limitare la quantità di armi che un paese può legittimamente costruire: solo armi di tipo “difensivo” e solo nella quantità necessaria per la propria difesa, non per l’esportazione.

L’INDUSTRIA DELLE ARMI, ANCHE IN LIGURIA

Nell’appello del Tavolo Giustizia e Solidarietà si riflette anche sul fatto che molto lavoro nel nostro paese, e specificamente nella nostra regione, viene generato con la produzione e l’esportazione di armi. E’ quindi ancora più necessario e urgente un impegno ad una riconversione industriale perché si possa gradualmente abbandonare questo mercato di morte senza conseguenze occupazionali.

CONTATTI PER IL TAVOLO GIUSTIZIA E SOLIDARIETA’

Gigi Borgiani – 3481530048

condividi su