Incontrare e seguire il Signore è la gioia piena che noi consacrati abbiamo rinnovato in Cattedrale giovedì 2 febbraio nella Giornata Mondiale della vita consacrata con la solenne liturgia presieduta dal Cardinale Angelo Bagnasco. Le luci delle candele hanno felicemente illuminato non solo l’ambiente, ma anche i nostri volti, contenti per aver accolto Gesù e di rinnovare la nostra offerta a Lui. Il saluto di P. Maria Gabriele Galotti ha evidenziato tutto ciò ricordando anche la profonda esperienza del Congresso Eucaristico Nazionale, che ha lasciato in tutta la diocesi un segno di rinnovata fede nell’ Eucarestia.
L’Arcivescovo ha dato inizio alla solenne celebrazione e nell’omelia ci ha guidato ad una serena introspezione con la domanda: “Noi abbiamo accolto la sua luce? La vogliano accogliere ogni giorno di nuovo?”. “Luce che ha sfiorato l’animo nostro e che ci ha affascinati per la vita! Senza questa luce non saremmo niente e, ribadendolo ancora una volta, ci ricorda che non basta fare cose buone ma ci vuole un orizzonte che scatta.
Per riempire il nostro cuore ci vuole solo Dio (…ed ognuna dentro di sè lo ha condiviso perché questa è la nostra esperienza dopo 10…20…50… anni e più di vita consacrata.)
Mancare all’appuntamento con Lui, ha continuato il Cardinale, è perderLo di vista … ma Lui non ci perde di vista, non trasciniamo la nostra vita religiosa lontano dalla nostra fornace.
Non è mancato, infine, un serio riferimento alla comunità perché l’umanità ha bisogno di questa luce dove il primato di Dio la illumina, la guida, la plasma e la sostiene.
La nostra vita di comunità, ha affermato il Cardinale, nasce da Dio che ci dona una grazia unica, a cui attingere nel corso degli anni e delle circostanze.
Il Signore non è solo il centro, il criterio e l'esempio, ma è innanzitutto la sorgente perenne, il roveto. Come nella famiglia, però, così nella comunità questo fondamento deve ispirare delle forme concrete e visibili, in grado di tradurre e confermare questa Presenza: la gratitudine espressa e l'esplicita richiesta di perdono.
A queste parole ha fatto eco il “ Sì, lo voglio” di tutti i Religiosi presenti che hanno rinnovato con fede i propri voti.
Al termine della celebrazione, Madre Maria Rosangela Sala, Superiora Generale delle Suore dell’Immacolata e Presidente dell’USMI Regione Liguria, ha espresso all’Arcivescovo il ringraziamento per le espressioni di incoraggiamento e le indicazioni offerte come un buon pastore.
Ha confermato che vivere la consacrazione oggi è un dono molto bello, ma è anche una sfida e la vita, che pulsa in noi, si esprime in mille maniere e ci trascina accanto ai volti umani di coloro che, seppur creati ad immagine e somiglianza di Dio, sono segnati da solitudine, povertà, disprezzo, lacerazioni.
Ha constatato che davvero troppo grande è il campo di apostolato che tocchiamo con mano e a cui possiamo tendere solo il cuore e la preghiera.
Ha, infine, chiesto al Cardinale di ricordarci sempre che Dio è oltre e ci chiama oltre, è un orizzonte aperto, un cammino la cui meta è Lui, è un invito a danzare al Suo passo, alla sua musica, ogni giorno.
Dopo la Benedizione finale sono stati ricordati le Religiose e i Religiosi, che festeggiano il Giubileo di Professione, insieme alle Claustrali alle quali saranno donati i ceri, portati processionalmente. A tutti, dalle mani del Cardinale, è stato offerto un piccolo dono in segno di riconoscenza. Con la foto di gruppo abbiamo sigillato anche quest’anno una momento così solenne e Dio, ‘che ha iniziato in noi quest’opera buona, la porti a compimento fino al giorno di Cristo Signore’.
L’Arcivescovo ha dato inizio alla solenne celebrazione e nell’omelia ci ha guidato ad una serena introspezione con la domanda: “Noi abbiamo accolto la sua luce? La vogliano accogliere ogni giorno di nuovo?”. “Luce che ha sfiorato l’animo nostro e che ci ha affascinati per la vita! Senza questa luce non saremmo niente e, ribadendolo ancora una volta, ci ricorda che non basta fare cose buone ma ci vuole un orizzonte che scatta.
Per riempire il nostro cuore ci vuole solo Dio (…ed ognuna dentro di sè lo ha condiviso perché questa è la nostra esperienza dopo 10…20…50… anni e più di vita consacrata.)
Mancare all’appuntamento con Lui, ha continuato il Cardinale, è perderLo di vista … ma Lui non ci perde di vista, non trasciniamo la nostra vita religiosa lontano dalla nostra fornace.
Non è mancato, infine, un serio riferimento alla comunità perché l’umanità ha bisogno di questa luce dove il primato di Dio la illumina, la guida, la plasma e la sostiene.
La nostra vita di comunità, ha affermato il Cardinale, nasce da Dio che ci dona una grazia unica, a cui attingere nel corso degli anni e delle circostanze.
Il Signore non è solo il centro, il criterio e l'esempio, ma è innanzitutto la sorgente perenne, il roveto. Come nella famiglia, però, così nella comunità questo fondamento deve ispirare delle forme concrete e visibili, in grado di tradurre e confermare questa Presenza: la gratitudine espressa e l'esplicita richiesta di perdono.
A queste parole ha fatto eco il “ Sì, lo voglio” di tutti i Religiosi presenti che hanno rinnovato con fede i propri voti.
Al termine della celebrazione, Madre Maria Rosangela Sala, Superiora Generale delle Suore dell’Immacolata e Presidente dell’USMI Regione Liguria, ha espresso all’Arcivescovo il ringraziamento per le espressioni di incoraggiamento e le indicazioni offerte come un buon pastore.
Ha confermato che vivere la consacrazione oggi è un dono molto bello, ma è anche una sfida e la vita, che pulsa in noi, si esprime in mille maniere e ci trascina accanto ai volti umani di coloro che, seppur creati ad immagine e somiglianza di Dio, sono segnati da solitudine, povertà, disprezzo, lacerazioni.
Ha constatato che davvero troppo grande è il campo di apostolato che tocchiamo con mano e a cui possiamo tendere solo il cuore e la preghiera.
Ha, infine, chiesto al Cardinale di ricordarci sempre che Dio è oltre e ci chiama oltre, è un orizzonte aperto, un cammino la cui meta è Lui, è un invito a danzare al Suo passo, alla sua musica, ogni giorno.
Dopo la Benedizione finale sono stati ricordati le Religiose e i Religiosi, che festeggiano il Giubileo di Professione, insieme alle Claustrali alle quali saranno donati i ceri, portati processionalmente. A tutti, dalle mani del Cardinale, è stato offerto un piccolo dono in segno di riconoscenza. Con la foto di gruppo abbiamo sigillato anche quest’anno una momento così solenne e Dio, ‘che ha iniziato in noi quest’opera buona, la porti a compimento fino al giorno di Cristo Signore’.
Una Consacrata
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