Venerdì 18 ottobre in Cattedrale è stata celebrata la Veglia del Mese Missionario voluta dal Santo Padre Francesco; la riflessione è stata ispirata dal titolo stesso: “battezzati e inviati. La Chiesa di Cristo in missione nel mondo”. Hanno guidato la preghiera Mons. Nicolò Anselmi Vescovo Ausiliare, mons. Marco Doldi Vicario Generale della Diocesi e padre Benjamin Shija, missionario della SMA partito dalla Tanzania per contribuire all’evangelizzazione dell’Italia. L’Occidente per molte ragioni sta affrontando un profondo allontanamento dalle sue radici cristiane e perciò l’opera di missionari come padre Benjamin ha un’importanza fondamentale: “bisogna ringraziare- ha detto il Vescovo Ausiliare- questi sacerdoti che riescono a vedere in Occidente non solo terre ricche, ma anche fratelli da aiutare e luoghi da evangelizzare nuovamente”. La preghiera è stata arricchita da due testimonianze: la prima di padre Vito Girotto, missionario della SMA in Niger. Quest’ultimo ha vissuto svariati anni insieme a padre Gigi Macalli, ancora oggi nelle mani dei suoi rapitori: padre Vito ha voluto sottolineare quanto il confratello e amico fosse consapevole che sarebbe dovuto giungere per lui e per la sua comunità il “momento della prova”. Esso è giunto, infatti, ma dobbiamo essere in grado di affrontarla e soprattutto dobbiamo renderci conto di non poterlo farlo da soli: abbiamo bisogno di essere in molti, di creare una rete d’aiuti. Proprio su questo tema padre Vito si è soffermato: “ringrazio di cuore tutte le realtà che ci hanno sempre sostenuti: dai laici, presenti in parrocchie senza sacerdoti, ai religiosi di altri paesi che rendono possibili molte delle nostre attività, come la stampa e la diffusione di copie della Bibbia”. Tuttavia, il punto focale è stato un altro: “la preghiera- ha detto padre Vito- è ciò che ci salva realmente. Essa è la ragione per cui la parrocchia di padre Gigi continua a riunirsi, intercedendo per lui. Essa è il mattone su cui si fonda ogni Chiesa e sempre essa è l’unico vero collante che possa tenere unita la Chiesa Universale”. Dopo il rinnovo delle promesse battesimali, ciascun fedele ha avuto la possibilità di ascoltare la testimonianza di padre Gianni Martoccia, originario di San Gottardo e missionario della Consolata in Amazzonia. Le sue parole sono state molto toccanti e hanno portato i presenti a riflettere meglio sull’importanza del Sinodo indetto dal Santo Padre: “questo progresso camuffato- dice il padre missionario- motivato da una grande avidità ha portato ad un assalto selvaggio all’Ambiente. Non possiamo ignorare come cristiani e come uomini l’appello del Papa alla fratellanza e alla comunione universale, in particolare con quei popoli e con le tante comunità cristiane sparse nelle sofferenti terre dell’Amazzonia”. Il messaggio comune ad entrambe le testimonianze è stato in sintesi un messaggio di Carità: non possiamo cedere il passo all’odio, ma dobbiamo operare attraverso la nostra Fede senza mai dimenticarci di amare chi ci perseguita e chi distrugge la Terra, pregando costantemente con la speranza di una loro conversione. Al termine delle due testimonianze vi è stata l’omelia del Vescovo Ausiliare che, dopo aver annunciato i saluti del Cardinale Arcivescovo, ha portato i ringraziamenti personali e di tutta la Diocesi a padre Benjamin, don Paolo Benvenuto, responsabile dell’Ufficio della Pastorale Missionaria, che ha coordinato le varie realtà ecclesiali nell’organizzazione della Veglia e il Coro del Mondo, i cui canti hanno accompagnato l’intera celebrazione. Nell’omelia, mons. Anselmi si è soffermato sull’importanza dello spirito missionario: “esso- ha detto il vescovo- è l’essenza stessa del Cristianesimo. Noi esistiamo per far conoscere al mondo la persona di Gesù ed essere missionari significa essere costruttori di comunità, edificatori della Chiesa di Dio”. Sulla presenza di giovani educatori, il Vescovo Ausiliare ha poi aggiunto: “l’esortazione apostolica Christus Vivit dovrebbe essere letta attentamente perché mette in luce l’importanza del tema vocazionale fra i giovani, ricordando che non si può essere cristiani e ancor più missionari, testimoni di Cristo, se non ascoltiamo la chiamata di Dio”. Al termine della celebrazione, tre nuovi missionari hanno ricevuto il mandato del Vescovo: profonda è stata la commozione e grande la gioia di ciascuno per essere stato partecipe ad un momento di preghiera tanto importante. Ricordiamo, infine, le parole del Vescovo Ausiliare: “lo spirito missionario non è una parte del cristianesimo, ma l’essenza stessa. Ciò che ci dà più gioia e ciò che ci unisce”.
Davide Persico