Abbiamo intervistato padre Mauro De Gioia, direttore dell'Ufficio Cultura Diocesano
Quali saranno i temi trattati quest’anno?
‘Cattedrale aperta’ cerca di mettere a fuoco, ogni anno, delle tematiche particolarmente vive nel dibattito culturale, ecclesiale e nella società civile. Talvolta, abbiamo avuto un filo conduttore unico per i tre incontri dell’anno. Quest’anno abbiamo scelto due tematiche: la famiglia e la questione dell’Europa, come politica e come gestione del potere.
Quali i relatori e i contenuti specifici dei tre incontri?
Il primo incontro si svolgerà mercoledì 18 novembre sul tema ‘La famiglia nel magistero di Papa Francesco’ e saranno ospiti Mons. Crepaldi, Arcivescovo di Trieste, e il prof. Giuseppe Mari, docente ordinario presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; il tema della famiglia ritornerà, anche, nel secondo incontro, mercoledì 20 gennaio, con un approfondimento specifico sul tema ‘Educare i figli con papà e mamma’. I due relatori saranno il prof. Massimo Gandolfini, che è già stato con noi nella passata edizione, riscuotendo un successo molto forte dall’auditorio, e la prof.ssa Assuntina Morresi, Docente all’Università di Perugia. Il terzo incontro si svolgerà mercoledì 24 febbraio, cambiando leggermente registro: il tema specifico è ‘l’Europa e il potere’. Anche in questo incontro, avremo un veterano dei nostri appuntamenti, il Prof. Stefano Zamagni dell’Università di Bologna, una personalità dirompente per cultura e per simpatia, e, insieme il Prof. Marramao, filosofo che insegna, anche, all’Università di Roma Tre, un esponente della cultura laica che ha accettato – volentieri – l’invito, a riprova che Cattedrale Aperta viene percepita al di fuori dei confini cittadini come un’occasione di dialogo e di approfondimento significativo, non solo in campo cattolico.
Cattedrale Aperta riscuote sempre grande adesione; quali sono secondo lei i motivi di questo successo?
Credo che uno dei motivi del successo, anzi, il motivo principale sia il fornire elementi concreti di riflessione per le tematiche affrontate e per la qualità dei relatori invitati. Andando contro corrente nei rispetti di una cultura e di una sensibilità diffusa, che riduce tutto, spesso, allo slogan, all’emozione, alla battuta: ecco, quanto proposto da ‘Cattedrale Aperta’ non sono “chiacchiere da bar”.
Credo che la gente apprezzi questo. Anche, il modo cattolico, anche al di là delle associazioni, nelle persone comuni, trova un linguaggio, talvolta impegnativo, talvolta più facile, ma sempre corrispondente a verità, alla realtà e, proposto, con serietà.
Ciò credo che confermi nella scelta che ‘l’impegno paga’; anche se, sul momento, altre iniziative potrebbero apparire di maggior successo mediatico, il fatto che Cattedrale Aperta siano proposta da anni, e sempre con buona, anzi ottima partecipazione, riscuotendo sempre un notevole interesse in chi vi partecipa, è la prova che la ricetta è buona.