Mille ragazzi al pellegrinaggio diocesano a Roma

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«Vi auguro di sentire Gesù a fianco a voi in questi giorni e nella vostra vita!» Con queste parole l’Arcivescovo ha accolto i tanti ragazzi cresimandi e cresimati al Santuario del Divino Amore a Roma all’inizio del tradizionale pellegrinaggio diocesano.

Sono stati quasi 1000 i pellegrini, tra ragazzi, catechisti e sacerdoti che venerdì 19 maggio sono partiti al mattino e divisi su 17 pullman hanno preso la direzione per la capitale. Un viaggio lungo ma in ottima compagnia grazie alla diretta di Radio Fra le Note con don Roberto Fiscer, Alissa, Alex, Matilde e Gabriele a scambiare battute, ascoltare i messaggi e la musica che arrivavano in diretta dai ragazzi e musica. Un viaggio che ha portato la marea dei cappellini rossi alle porte di Roma, dove si sono ritrovati nel nuovo santuario accolti dalle canzoni di un gruppo della comunità di Nuovi Orizzonti che ha animato l’incontro. Questo primo momento è stata l’occasione per ascoltare la storia del Santuario dove sono arrivati, che accoglie ogni anno migliaia e migliaia di pellegrini, e una coppia di testimonianze. Quella di Marco, che per tanti anni ha cercato di nascondere il dolore della perdita del padre con distrazioni che lo hanno portato fino ad odiarsi finché non ha incontrato la comunità di Nuovi Orizzonti dove si è sentito amato: ha invitato così tutti a lasciarsi aperti alla possibilità di incontrare qualcuno che con un gesto, una parola o uno sguardo può cambiare la vita. Elena ha raccontato invece di come la gioia, quella vera e che dura per sempre anche dopo un dolore o una fatica grande è quella di Gesù che ama ciascuno con un amore grande.

L’Arcivescovo ha rivolto il suo saluto a tutti i cresimandi e cresimati ai quali ha voluto dire che «questi tre giorni sono un’occasione per dire a Gesù che gli vogliamo bene e anche dire che tra di noi ci vogliamo bene! Essere qui a Roma è davvero bello, siamo chiamati a fare esperienza di una famiglia più grande, con la mia parrocchia, con la nostra diocesi, nella Chiesa. Vi auguro di sentire Gesù a fianco a voi in questi giorni e nella vostra vita!».

Via con i pullman verso i vari luoghi di alloggio, dove dopo una serata di animazione hanno potuto riposare in vista del secondo giorno e della sveglia presto che li ha rimessi in piedi per ripartire verso il cuore di Roma. Entrati nelle mura della città del Vaticano, sabato mattina i pellegrini si sono fermati davanti a Santa Marta dove è arrivato papa Francesco che ha iniziato a dialogare con loro e li ha invitati a «essere uniti, non litigare tra voi. Il diavolo vuole che noi litighiamo e lui è felice. Noi dobbiamo essere amici e mai sparlare, la gente che sparla è gente che perde la dignità, perché si occupa di sporcare gli altri». La benedizione del Santo Padre conclude questo incontro breve e significativo che avvia la mattinata dentro il Vaticano. Davanti alla grotta di Lourdes c’è il Card. Bertone ad attenderli che li ringrazia per questa presenza e ricorda che si svolge ormai da 20 anni. «Voi riaffermate ancora una volta il vostro amore ai due fondamenti della Chiesa, cioè il fondamento petrino, il Papa, e il fondamento Mariano, la Madonna. Sono due principi che costituiscono la chiesa viva»

La giornata nuvolosa e la pioggia costringe tutti a ripararsi dentro la basilica di San Pietro dove è padre Maurizio Botta a tenere il secondo momento di catechesi che si concentra sulla storia e le opere della basilica. Prendendo spunto dai discepoli e da San Pietro aiuta i ragazzi a riflettere sull’amicizia vera. Dentro la basilica inizia poi il giro culturale che dal Vaticano porta i mille berretti rossi a invadere le vie del centro di Roma tra monumenti, chiese e opere d’arte.

Il risveglio all’alba anche la domenica permette di arrivare a Roma per vivere la S. Messa a S. Maria Ausiliatrice dove celebra l’Arcivescovo con i tanti sacerdoti che hanno accompagnato i ragazzi. «Il Vangelo di oggi – ha spiegato mons. Marco Tasca – ci ricorda che Gesù non manda a testimoniare i più bravi, ma i propri discepoli, i quali non erano esenti da dubbi. Il Signore ci invia e ci chiede di essere suoi testimoni con quello che siamo perchè ci ha donato lo Spirito Santo, nel battesimo prima e ora nella confermazione. Riceverla è dire che mi piace essere cristiano, che sento che il Signore è con me fino alla fine del mondo e che desidero camminare con Lui».

È compito di don Matteo Firpo, coordinatore dell’ufficio catechesi, dare voce ai ringraziamenti a conclusione della celebrazione oltre che invitare i ragazzi a continuare a vivere la bellezza di queste giornate attraverso le amicizie e il sussidio che è stato consegnato loro.

Un’ultima tappa in piazza San Pietro per vivere il momento del Regina Coeli con Papa Francesco, che saluta i tanti berretti rossi ancora una volta dalla finestra del palazzo apostolico, prima di riprendere il pullman verso Genova per tornare a casa a raccontare l’esperienza vissuta e continuare a viverla ogni giorno.