Riprendiamo con questo articolo le nostre riflessioni-condivisioni su temi spirituali e catechistici fondati sulla Parola di Dio. Nel precedente ciclo abbiamo osservato la persona trinitaria dello Spirito Santo, offrendo, almeno nelle intenzioni, brevità di parole ma alcuni spunti per la personale sete di conoscenza e conforto reciproco nella fede. Su sollecitazione di più parti e in condivisione con l’Ufficio catechistico, offriamo da questo numero fino a Natale, alcuni approfondimenti e stimoli che riguardano la persona e la figura di Maria di Nazareth, la Madre di Gesù.
E’ necessario, tuttavia, avere la pazienza di preparare il terreno con un chiarimento sia metodologico che contenutistico sul come approcceremo il tema e su cosa diremo. Dire “Maria”, intesa come la Madre di Gesù, non lascia nessuno di noi indifferente. Anche all’interno delle diverse chiese la sensibilità religiosa, l’afflato spirituale e le posizioni teologiche sono state – e tutt’ora sono – differenti.
Proviamo dunque a chiarire alcuni termini. Semplificando, con i limiti di questa operazione, possiamo immaginare due tendenze, due spinte, due approcci nei confronti della Madonna. Il primo corre il rischio di proiettare in Maria divinizzazioni. Maria non è Dio. Eppure una certa tradizione carica la figura della Vergine di significati certamente importanti ma talvolta eccessivi. Così anche la lettura dei dogmi mariani, Immacolata concezione e Assunzione al cielo, vengono riletti separando la Madre, dal suo essere creatura. La religiosità popolare mariana è una ricchezza nell’ambito ecclesiale ma chiede sempre di essere purificata dalla fede in Dio. Parimenti esiste un secondo approccio mariano che ha come tendenza o tentazione quello di negare qualsiasi particolarità alla ragazza promessa sposa di Giuseppe. I titoli quale Vergine, Madre di Dio, Assunta, Immacolata ecc. vengono posti come una necessità teologica e molto della tradizione religiosa è riletto come devozionismo. Di Maria resta pochissimo.
Certamente, esiste una sproporzione tra i dati biblici che riguardano Maria, pochissimi, e la tradizione religiosa e teologica su Maria, amplissima. Il Vaticano II, collocando Maria in una posizione altissima della sua riflessione, riconduce il pensiero e la spiritualità legata ad essa nell’alveo della storia della Salvezza che noi osserviamo nelle quotidianità con gli occhi privilegiati della Scrittura.
Partiremo dunque dai testi biblici, cercando di allargare lo sguardo a tanti aspetti che possono aiutare o impedire la nostra formazione e la nostra vita di fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito.
Marco Gaetano