L’ufficio catechistico propone nove liturgie familiari da celebrare nel periodo di Quaresima, dalle Ceneri alla Pasqua, attraverso le cinque domeniche di Quaresima, la domenica delle Palme e il Venerdì Santo. Sono proposte celebrative articolate: lettura della Parola, risonanza ad essa in forma di preghiera dialogata fra genitori e figli, segni e gesti pertinenti, al fine di rendere più concreto quanto assieme si sta celebrando. Infatti ogni liturgia della Chiesa si basa sui punti citati: lettura della Parola, preghiera, gesti e movimenti che coinvolgono tutta la persona che celebra nella sua integralità. Certo si tratta di proposte, affidate alla libera creatività dei catechisti che possono proporle uguali o rimaneggiate alle famiglie dei propri bambini e ragazzi.
“Durante il periodo degli anni 80-90 nella catechesi, sull’onda lunga del cammino di rinnovamento partito dal Documento Base, si puntava molto su una sorta di catechesi familiare, anche se ancora non ben definita in tutte le sue linee, come avverrà negli anni successivi. Comunque si iniziò a parlare del celebrare in famiglia, con i genitori e i figli stessi come celebranti: si andava infatti riscoprendo la dignità di celebrante che ha il battezzato in liturgie che possono svolgersi nella casa stessa, vissuta come “chiesa domestica”. Negli ultimi tempi si è un po’ persa questa ritualità casalinga, che pur è tanto bella e significativa, perchè sdogana la preghiera dai classici luoghi ad essa deputati per collocarla anche in un contesto quotidiano e feriale. Ma, nel periodo più drammatico della pandemia che stiamo vivendo, durante il lockdown primaverile, quando furono sospese tutte le celebrazioni nelle chiese, durante la Quaresima, la Settimana Santa e la Pasqua e poi il tempo pasquale, quando il catechismo nelle nostre comunità si è interrotto in presenza, restando in qualche zona solo online, un po’ per sollecitazione dei catechisti, un po’ spontaneamente per effetto sicuramente dell’ispirazione dello Spirito Santo, si è riscoperta la preghiera in casa. Lo stare più assieme ha favorito una maggiore vicinanza anche spirituale fra i membri di una famiglia che è sfociata nella preghiera assieme. E così si sono riscoperte anche le liturgie familiari: l’uomo ha bisogno, oltre che della preghiera personale anche della liturgia e queste liturgie domestiche, magari improvvisate, ne sono state la risposta.”