Il Cardinale incontra i catechisti della Diocesi

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E’ questo il titolo dell’incontro di formazione che si terrà sabato 7 febbraio dalle ore 15 alle ore 17, presso la sala Quadrivium. Sarà un momento formativo molto particolare: la relazione infatti è affidata all’ Arcivescovo, Cardinal Bagnasco. E’ veramente un privilegio per i catechisti avere tutto per loro e per un tempo così lungo il proprio Vescovo, ossia il responsabile unico della catechesi della Diocesi di Genova. E’ lui il primo catechista e, in stretta comunione col Papa, detta le linee e le direttive della catechesi che, prima di tutto, comunica ai suoi sacerdoti e poi a tutti i laici che servono nell’annuncio della Parola. Da lui i catechisti ricevono il mandato a svolgere il proprio servizio e, a nome suo, lo esercitano nelle parrocchie, tramite la mediazione dei propri Parroci. Dunque, in forza di tale mandato, i catechisti svolgono il loro ministero in comunione con la Chiesa, diocesana e universale e la verità del loro annuncio dipende da tale stretto legame. Nella Catechesi che Papa Francesco ha tenuto mercoledì 5 novembre 2014 sulla figura del Vescovo, leggiamo che “nel Vescovo, coadiuvato dai presbiteri e dai diaconi, è Cristo stesso che si rende presente e che continua a prendersi cura della sua Chiesa, assicurando la sua protezione e la sua guida.” Il Vescovo, prosegue ancora il Santo Padre, è il “capo della comunità cristiana”, “garante della sua fede”, “segno vivo della presenza del Signore in mezzo ad essa” e come il Buon Pastore “è venuto non per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita per le pecore”: il suo allora è “un ministero che si accoglie in obbedienza, non per elevarsi, ma per abbassarsi”. Gesù stesso ha voluto “l’unione di tutti i fedeli col Vescovo” e se questa non c’è, c’ è “una Chiesa non sana”, “una Chiesa ammalata”. Allora il compito dei catechisti è sentirsi, essi stessi prima di tutto, in questa unione e poi coltivare negli altri questa appartenenza, ossia questa comunione.
Anche il nuovo documento “Incontriamo Gesù”, parlando della pluralità di ministeri e servizi in ordine all’evangelizzazione, descrive il Vescovo come colui che “ha un ruolo primario rispetto all’annuncio e alla catechesi …a lui spetta l’alta direzione della catechesi nella propria Chiesa”( par.65) questa responsabilità – si chiarisce oltre- si concretizza nel presentare per la Diocesi un “progetto catechistico Diocesano”, lasciando ai sacerdoti e ai Parroci la responsabilità per le loro comunità, dei contenuti, metodi e modelli dell’annuncio e catechesi, il discernimento della vocazione dei catechisti, e il promuovere la loro “formazione iniziale e permanente”. Sempre negli Orientamenti ( par. 78 ) si legge che “la ministerialità del servizio catechistico, espressa dal Mandato che il Vescovo conferisce ai catechisti, apre al riconoscimento di una grazia particolare, la quale sostiene il loro servizio”. E’ dunque l’essere mandati dal Vescovo ad evangelizzare, il fatto che trasforma il servizio catechistico in un ministero, lo riempie di una grazia tutta particolare ed esprime “l’appartenenza responsabile del catechista alla propria comunità diocesana, perché manifesta la sua corresponsabilità nella missione di annunciare il Vangelo e di educare e accompagnare nella fede”, ed è anche segno del riconoscimento, da parte del primo responsabile della comunità diocesana, della sua “specifica vocazione”.
Anche il Documento Base “Il Rinnovamento della catechesi” disegna bene il ruolo del Vescovo nella catechesi, infatti al paragrafo 146, chiarisce come la catechesi mantiene la fedeltà alla Tradizione e al Magistero e la comunione di fede con la Chiesa universale, solo se è “sorretta, ispirata e guidata dal Vescovo”; anzi, addirittura si va oltre, precisando che “in forza della carità pastorale che anima tutta la Chiesa locale, l’annuncio e l’approfondimento della Parola si estendono a tutti i fedeli…anche a quelli che non possono godere dell’ordinario ministero dei parroci”.
Dunque l’azione e la presenza del Vescovo sono il fondamento della vita della Diocesi e di tutto ciò che riguarda l’annuncio e la catechesi e che i catechisti fanno ogni giorno con competenza, passione e sacrificio in tutte le parrocchie del territorio: è a lui, come rappresentante di Cristo fra noi, essi devono guardare per continuare a far sì che la loro vocazione si trasformi in opere concrete di evangelizzazione senza stanchezze, dietro al Pastore.