2012 – Narrate nella fede ciò che avete visto

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La fede si trasmette narrandola, narrando ciò che il narratore ha visto con i suoi occhi, ha ascoltato con le sue orecchie e che gli ha infiammato il cuore a tal punto che non può fare a meno di raccontarlo, perché altri lo possano non solo condividere e gioirne, ma anche esserne a loro volta, accogliendolo, interessati e infiammati.
E’ la via della fede, che si rafforza raccontandola e donandola! Fede, si legge nella prima parte introduttiva della lettera, significa “scoprire assieme quanto è bello essere amici di Gesù, fidarci di Lui, affidarci a Lui, sentirci presi per mano, ascoltare la sua voce e la sua Parola, vivere la pienezza della gioia”. Questo anche i più piccoli lo sentono, perché la fede è di tutti, di tutti coloro che, con il Battesimo, hanno varcato la porta della fede che ci fa entrare nella vita stessa di Dio. Varcare questa porta è stato possibile perché il Figlio di Dio si è fatto carne ed è nato fra noi da donna, donandoci la comunione con la Trinità Santissima. Questo è il mistero del Natale! e per primi lo hanno vissuto i pastori, i più umili, gli ultimi nella scala sociale, ma i primi chiamati ad adorare, a contemplare Dio in un Bambino. Nella storia che prende forma nelle pagine della lettera, attraverso i personaggi che danno vita alla narrazione, si dipana un vero e proprio “viaggio della fede”, l’iniziale stupore davanti all’annuncio degli angeli nella meraviglia della Notte Santa, si trasforma in accoglienza dell’annuncio che li mette subito in cammino: nell’oscurità, lasciando le greggi e i caldi fuochi che punteggiano le colline, si mettono di corsa alla ricerca del Bambino, lo trovano, vedono con i propri occhi, fanno esperienza della verità dell’annuncio e si fermano a contemplare e a lasciarsi riempire dalla visione e poi ripartono e tornano al loro consueto posto, accanto alle pecore nel freddo della notte. Ma non sono più gli stessi…hanno visto e quella visione li apre alla gioia e soprattutto alla lode e alla glorificazione di Dio per quello che a loro è stato donato di vedere e di ascoltare. E’ la gioia e la lode del testimone, è ciò che la fede spinge a fare ogni giorno, dopo aver capito di essere chiamati a vedere e riconoscere la presenza del Signore nella vita di ogni giorno e ad annunciare quanto di bello Egli fa’ nella nostra storia. La fede è mettersi in cammino, come i pastori, è camminare fin tanto che non si trova e, quando lo si è trovato, continuare a camminare, questa volta verso gli altri, per raccontare cosa è stato trovato e contemplato.
E così, su questi alti contenuti, si dipana la storia raccontata anche attraverso piacevoli e colorati disegni, che portano i concetti espressi immediatamente al cuore, facendo leva sul fascino delle immagini e delle atmosfere evocate. I protagonisti sono Clemente, Battistino, Amedeo ed Elia, i pastori che vivono questo “viaggio della fede” e due bambini, Grazia e Filippo, a cui questo viaggio meraviglioso alla ricerca di Dio è raccontato come una favola, anche se favola non è, perché le orecchie di chi narra hanno ascoltato  e gli occhi hanno visto Dio che è venuto nel tempo, Dio, vero uomo e vero Dio, e lo hanno compreso negli occhi di Maria che contemplavano nel Figlio la tenerezza del Bambino e la grandezza e l’amore del Dio-con-noi. La domanda finale di chi ascolta stupito il racconto: “ma come puoi essere certo che quel Bambino fosse veramente il Signore?” provoca la risposta semplice e pura del pastore: “è la fede. E’ una consapevolezza che infuoca dentro”.
E’ l’augurio finale che il Cardinale fa’ ai suoi giovani lettori: “siate semplici come i pastori e la vostra fede in Dio sia la sorgente della vostra gioia!” “Siate capaci di trasmettere la gioia e la fede che avete ricevuto”! “Diffondete l’amore umile e grande che il Signore Gesù, il Bambino di Betlemme ci dona!” Tante esortazioni amorevoli  trovano luce e forza in una certezza: Gesù è presenza reale tra noi e ci aspetta nella Messa e nel Catechismo; andare a Messa e al Catechismo è il “viaggio della fede” che i piccoli pastori di oggi devono intraprendere avvolti dalla luce della fede.