10-12 maggio 2024: erano 1.000 i cresimati e i cresimandi al tradizionale pellegrinaggio di Roma – FOTOGALLERY

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail

Da Roma, con i ragazzi della Cresima si torna sempre con nella mente l’immagine di una marea di cappellini rossi che si muovono tra le vie, già affollatissime, della capitale. Arrivano, lasciano un segno e tornano a casa con nel cuore una delle esperienze più belle della vita.

Ed è proprio su questa nota, quella della bellezza, che mi sembra si sia mossa questa grande iniziativa diocesana. Anche grazie al sole raggiante e al blu di un cielo che rendevano ancora più speciali i giardini vaticani, il colonnato del Bernini e gli splendidi monumenti dell’antica Roma che la sensazione che noi tutti abbiamo avuto è stata quella di un momento “bello”.

Bello, innanzitutto, per la fraternità tra sacerdoti e accompagnatori, per quella collaborazione che fa il Pellegrinaggio opera di tutti. Abbiamo trascorso tre giorni come in famiglia. Una ragazza ha detto in un momento di condivisione che è rimasta colpita perché il Papa ci ha trattato come se già ci conoscesse. È proprio questa la grandezza e lo splendore della a Chiesa: puoi sentire la sua grandezza proprio nel suo essere come una famiglia.

Di questa bellezza, tutta proveniente da Gesù, ci ha parlato Suor Anna Nobili con una testimonianza insolita e affascinante. Il vangelo aiuta a sviluppare tutto ciò che di bello hai dentro, a donarlo agli altri: non è qualcosa che ti vuole frenare o impedire una vita piena. Tutt’altro!

In tutti gli appuntamenti, le immagini e le voci che abbiamo visto, ascoltato e incontrato abbiamo percepito un’atmosfera di gioia, di calore, di fede. È stata veramente un’immersione di una specie di grande campo estivo con 970 persone.

Questo è stato un momento di semina nel cuore di questi ragazzi. Vedere il Papa, sentire le sue parole paterne li ha sicuramente colpiti. Sentire Francesco che si è rivolto a loro come potrebbe fare un nonno, uno di famiglia è stato per loro davvero importante.

A volte non è facile intercettare il linguaggio e i gusti degli adolescenti. Spesso ci stupiscono per le parole belle che sanno dirci. A volte ci sentiamo come su un altro pianeta rispetto a loro. E ad organizzare il pellegrinaggio non sono degli adolescenti ma degli adulti, anche se insieme a giovani. E gli adulti cercano esperienze in cui loro si sentono coinvolti; non sempre coincidono con le aspettative dei ragazzi. Da un lato vogliamo proporre loro esempi diversi da quelli dei modelli che spesso i media gli presentano, dall’altro comunque cerchiamo di entrare nella loro lunghezza d’onda, perché le cose proposte siano efficaci.

Credo che il gusto e il sapore di questi tre giorni siano stati gli ingredienti giusti: incontri, attività e visite varie sono importanti ma non sono queste che fanno il Pellegrinaggio. Sono i ragazzi e la relazione tra loro e con gli accompagnatori, con il Papa, il Vescovo e i preti che sono il cuore del viaggio. Un viaggio in cui riscoprire la gioia di avere centinaia e migliaia di fratelli e sorelle, contenti, giovani, allegri e vivaci che fanno la Cresima, che vivono la comunità cristiana, che in chiesa si sentono a casa.

Un grande ringraziamento a chi ha reso grande questa esperienza:

Graie al nostro Vescovo che si è fermato con noi, alloggiando nella nostra struttura e partecipando a tutti gli appuntamenti con i ragazzi.

Grazie a tutti gli accompagnatori, preti e catechisti, che con pazienza e generosità si sono spesi per il futuro di questi ragazzi.

Grazie a chi ha “costruito” questo pellegrinaggio formando una piccola equipe attivata per il cammino romano dei Ragazzi della Cresima. Grazie perché la sinergia e la comunione tra i collaboratori è il miglior frutto del nostro lavoro.

Grazie ai giovani attori, ballerini e cantanti che hanno rappresentato il musical Forza Venite Gente nella prima serata; questo spettacolo lo hanno preparato con mesi di prove e ci hanno regalato un momento fantastico.

Grazie ai ragazzi che ci hanno dato una mano in tanti modi, ad esempio a chi ha svolto il servizio della fotografia.

Ora, con un po’ di verifica, raccogliendo le impressioni di tutti, siamo già proiettati verso Roma 2025, un anno speciale e quindi un Pellegrinaggio speciale, quello del Giubileo.

Don Matteo Firpo

Coordinatore Ufficio Catechesi