2014: Famiglia, culla della vocazione

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
Il Campo Scuola Diocesano 2014  “Famiglia, Culla della vocazione” si svolgerà all’Opera Cristo Vita dei Frati Cappuccini di Campi nei giorni 13- 14- 15 giugno con orario consueto dalle ore 9 alle 12 con relazioni e celebrazione eucaristica, pranzo comunitario, ripresa alle ore 15 con Laboratori fino alle ore 18.
Per motivi organizzativi, si accettano iscrizioni fino al raggiungimento di un numero massimo di 60 partecipanti. Presentare personalmente la scheda di iscrizione all’U.C.D. Solo per coloro che partecipano per la prima volta è necessario allegare il modulo di presentazione compilato a cura del Parroco.
Venerdì 13 giugno la relazione “La vocazione Religiosa” sarà tenuta da Padre Francesco Lia, O.M. Delegato Generale dell’Ordine dei Minimi di S. Francesco da Paola. Nella prima parte della mattinata il relatore fornirà le linee guida della vita religiosa e consacrata : identità e dignità; seguirà un duplice sguardo sulla vita religiosa e consacrata oggi e sui due carismi della vita contemplativa e attiva. Nella seconda parte P. Francesco si soffermerà sulla figura del Religioso e del Consacrato /a come profezia di un oltre e di una speranza per il mondo. Infatti  può indicare alla famiglia che i carismi che egli vive possono essere vissuti anche come genitori :  nella famiglia si può vivere l’obbedienza come rispetto completo della persona nel suo valore e nella sua unicità; la castità, ossia la fedeltà come segno dell’amore unico che Dio nutre per ciascuno e della sua fedeltà al suo popolo; la povertà, come sobrietà, essenzialità, come stile di vita profetico.
Sabato 14 giugno si parlerà de “La vocazione sacerdotale”; il tema sarà affidato a Mons. Michele Cavallero, Rettore del Seminario Arcivescovile della nostra Diocesi.
La relazione riguarderà come il sacerdote può educare a vivere i pilastri del suo sacerdozio. Infatti egli è “consacrato” e anche gli sposi lo sono e possono vivere ogni situazione di vita nell’amore di Dio; “celebra”, e anche gli sposi sono i “celebranti della liturgia familiare”per una vita di santità; “accoglie e aiuta” le persone più deboli, pertanto educa alla misericordia senza escludere nessuno, come  accade in famiglia in cui devono trovare accoglienza e sostegno i più piccoli, i malati, i più anziani. La famiglia quindi educa alla vocazione sacerdotale quando incarna queste realtà e le trasmette ai figli con la testimonianza quotidiana.
Domenica 15 giugno, infine il Campo si chiude con uno sguardo offerto da due coniugi su “La vocazione sponsale”; relatori Roberta e Fabrizio Repetto, sposi nel Signore.  La famiglia educa e prepara alla vita sponsale quando vive il sacramento che li ha uniti con l’ideale del “per sempre”, quando è capace, nonostante le difficoltà, di portare avanti la propria vocazione sapendo di essere “chiamati” da un Dio che, se chiama, non abbandona o delude. Si educa alla vita sponsale quando la coppia mostra che il proprio amore è da Dio e a Lui porta, quando trova forza nel dialogo con Dio e con gli altri in famiglia, quando educa al rispetto e alla fedeltà alle proprie scelte e ai propri impegni di vita, dai più piccoli ai più grandi, anche se ciò costa sofferenza e sacrificio, quando è capace di fare propria la cultura espressa nelle tre sintetiche parole di Papa Francesco: “Scusa, Grazie, Permesso”e i valori ad esse sottesi. Dunque educare alla sponsalità è educare a mettere Cristo al centro della propria vita in un atteggiamento sponsale e di amore.

 

I Laboratori su queste tre tematiche caleranno nella prassi della catechesi ordinaria i contenuti ascoltati, affinchè si possano tradurre in annuncio da fare e ai ragazzi e anche ai genitori con i quali il catechista ha contatti durante il suo servizio, anch’esso vissuto come “vocazione”.