Lo spirito di Dio

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All’interno della Bibbia la figura dello Spirito di Dio è presente e determinante. Vi è un lungo cammino nella comprensione di questo termine che, nella lingua ebraica, si esprime con il vocabolo ruach, la cui radice rimanda al concetto di spazio. Il termine ha varie stratificazioni e livelli di significato. E’ un vocabolo usato per descrivere stati d’animo, come la calma e la pace, in questo caso si dice che una persona è lunga di ruach, o al contrario ha una ruach corta, breve, diremmo affannata, per indicare l’uomo in collera. Si usa per indicazioni naturali, è il termine del vento sia impetuoso che di brezza, lo si usa per descrizioni psicologiche e quindi lo si applica a Dio. Ma non solo, la ruach può essere santa oppure demoniaca, applicandola ad immagini diaboliche, ecco dunque gli spiriti immondi.

Da subito, all’inizio del libro della Genesi, troviamo questo termine e la descrizione di quel passo biblico risulta importantissimo per una buona comprensione del concetto di spirito di Dio e per un aiuto alla nostra crescita interiore.

«In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu». Questa la traduzione a noi classica. Inevitabilmente, come tutte le traduzioni, alcune sfumature del testo ebraico sfuggono e molti studiosi, attraverso le loro proposte e meditazioni, ci consentono di approfondire la lettura del brano con grande sapienza.

L’immagine che viene descritta è quella di una situazione di caos e di tenebra. I vocaboli ebraici che descrivono l’informe sono difficili e quasi risuonano tra loro per dire proprio un caos tenebroso, un indefinito incomprensibile. Vi sono le acque. Un mare mosso e buio. Possiamo lasciarci trasportare da questa visione. Viviamo spesso situazioni interiori di caos, tenebra, buio, agitazione. Sopra queste acque tenebrose aleggia la ruach di Dio. Una tradizione antica che ritroviamo nei testi in aramaico, parafrasa il termine con “covare”. Lo spirito di Dio si pone sopra l’informe caotico e lo cova. Avvolge il mare tenebroso e lo offre alla nascita. Non dobbiamo qui affrontare la questione della creazione dal nulla. Stiamo solo leggendo il passo biblico lasciandoci trasportare dalle immagini vive e potenti che ci offre. La ruach, lo spirito di Dio cova. A questo punto, Dio parla. Il testo ebraico non usa il verbo essere, è necessario per sottolineare la dimensione del comando, ma offre solo la parola: luce! E fu. Anche in questo caso possiamo accogliere questa sfumatura e farla nostra. Abbiamo lo spirito di Dio e la Parola. L’azione del Verbo e dello Spirito trasformano il caos in vita. Originano.

Così dunque il nostro offrirci all’ascolto e alla presenza. Acque agitate e tenebrose, caotico vivere, difficili scelte. Quante cose ci albergano. Poniamoci in ascolto. Troviamo la Parola che si offre e la presenza dello Spirito che ci cova, per generare ogni giorno in noi nuova vita.

Marco Gaetano