Perchè la Parola ci accompagni

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Possiamo affermare che la Parola di Dio, tramandata per noi nelle Scritture, costituitesi in canone conosciuto come Antico e Nuovo Testamento, è una parola in mezzo a tante altre? Senza risposte apologetiche istintive che ci portano subito ad affermare che c’è differenza tra la Parola e le parole, proviamo a sostenere la nostra tesi e a vedere se essa offre alle nostre quotidianità un appiglio forte e vigoroso. Il tempo che stiamo vivendo si declina in un divenire di incertezza e inquietudine. Ognuno reagisce a modo suo, dall’indomito “ottimista”, al sempre “superficialmente allegro”, al convito che “i problemi non mi riguardano”, a colui che vive di perenne “ansia”, al cronico “pessimista” e via dicendo. Nelle situazioni non più ordinarie che ci coinvolgono, ciascuno di noi esprime sé stesso, ma che si voglia o no, che si neghi più o meno consciamente, un certo disorientamento e una certa angoscia ci pervade.

Nello scoprirci comunità e non insieme di singoli separati, assimiliamo con distacco o con anelito le parole che ci vengono proposte. Sono parole politiche che danno indirizzi, sono parole della scienza, che scopriamo anch’essa in fieri, sono parole di fiducia o di allarme, sono parole e commenti su queste parole. Poi ci affidiamo alle parole scritte nei social, alle dietrologie ascientifiche, ai commenti nei gruppi. Quindi parliamo tra di noi, magari ad un metro di distanza. E cerchiamo di prendere posizione, oppure di non averne, di allargare pazientemente le braccia o di “sperare che me la cavo”. Infine, qualcuno di noi, viene coinvolto dalla malattia, entra nella paura, reagisce alla grande e via dicendo. E anche qui le parole del medico, il suo tono, il suo atteggiamento assumono grande importanza.

L’esempio di quello che stiamo vivendo amplifica le normali dinamiche di comunicazione delle nostre vite e drammatizza le nostre relazioni fino a qualche settimana fa, meno stressate. Possiamo affermare che in questo turbine la Parola di Dio si pone come autoevidente nella sua forza e sicurezza? No, non possiamo affermarlo. La Parola di Dio si muove attraverso la grazia e si offre a ciascuno di noi. La familiarità con essa permetterà di cercare come prima cosa, per il credente, quella Parola che ci inabita e che quindi si pone come Parola che sana, che aiuta, che guida alla Verità, che ci dona la forza di vivere nel turbine. Rivolgerci alla Parola, in un tempo di “digiuno” eucaristico e assembleare, è una opportunità straordinaria che ci viene offerta. Un libro di consolazione, i Salmi della liturgia, i Vangeli offerti nel ciclo ecclesiale, un particolare libro come Esodo o Atti, una lettera di Paolo. Insomma, abbiamo modo di passare del tempo con la Parola di Dio. In serenità. Per poi anche noi contribuire al vivere sociale e collettivo, cercando di essere sorelle e fratelli in Cristo.

Nota: rispetto al tentativo di questo spazio di offrire modi di leggere e interpretare la Bibbia attraverso esempi, è sembrato opportuno condividere con i lettori un quadro generale, necessariamente incompleto e sintetico. Si è a disposizione per commenti, dubbi, perplessità e domande.

Un abbraccio e un augurio di forza e presenza dello Spirito a tutti!

Marco Gaetano