Sabato 8 ottobre 2022 si è svolta in Cattedrale l’Assemblea diocesana dei catechisti con l’Arcivescovo

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A concludere il ciclo di formazione d’inizio anno per i catechisti, la mattina di sabato 8 ottobre, in Cattedrale, si è tenuta l’Assemblea Diocesana dei catechisti con l’Arcivescovo padre Marco Tasca: un momento di incontro e di scambio, di ascolto e di preghiera.

Ai catechisti, presenti in gran numero, l’Arcivescovo ha proposto il brano di Vangelo scelto come traccia per questo secondo anno di Sinodo: dal Vangelo di Luca 10,38-42. Vi si legge l’accoglienza di Gesù nella casa di Marta e di Maria, le sorelle di Lazzaro. Padre Marco ci ha offerto una riflessione su questo passo, inquadrandolo nel percorso di Gesù in cammino verso Gerusalemme, verso il compimento della missione per cui il Padre lo ha mandato. Gesù viene dalla delusione del rifiuto da parte delle città della Galilea e della Samaria e questo potrebbe indebolire la sua volontà: ma egli prende e mantiene la ferma determinazione di recarsi a Gerusalemme, dove compirà la volontà del Padre. Anche nel nostro servizio di catechisti viviamo esperienze che potrebbero indurci allo scoramento, alla depressione. Vediamo allora qual è il modo con cui anche noi possiamo mantenere la determinazione nel nostro servizio. In questo episodio assistiamo a due modi di accogliere Gesù: uno, quello di Marta, consiste nel “fare cose” degne di un ospite tanto amato. L’altro, quello di Maria, consiste nella dedizione totale all’ascolto, seduta ai suoi piedi. A questo proposito padre Marco fa notare come Gesù accetti di buon grado di essere accolto in casa da una donna in una società che non riconosceva alla donna tanta libertà. Maria ascolta Gesù seduta ai suoi piedi, nell’atteggiamento del discepolo, quando nessuna scuola rabbinica avrebbe accettato una discepola. Marta invece “era tutta presa dai molti servizi”: viene usato un verbo che esprime una divisione interiore, un’agitazione per molte cose, per molte diakonie, tanto da far arrivare la donna all’atteggiamento inconcepibile di rimproverare il Signore perché non dice a Maria di aiutarla. Qui il problema è l’affanno continuo di Marta senza il contatto costante con il Maestro, senza “la parte migliore”. Anche per noi il rischio può essere un servizio senza ascolto, imparare ad essere come Maria è ritrovare la nostra unità interiore, indispensabile per il nostro servizio.

Don Matteo Firpo, coordinatore dell’Ufficio Catechistico Diocesano, ci ha ricordato che prima di essere “pescatori”, anche noi siamo stati “pescati” dal Signore Gesù, anche noi siamo stati attirati a Lui da una sua parola, da un suo gesto, da un suo atteggiamento. Di questo incontro – che ci ha cambiato la vita – dobbiamo sempre essere memori; e del Signore sempre essere discepoli docili e gioiosi. Ha invitato poi alcuni catechisti di tre diverse parrocchie a testimoniare alcune esperienze di un nuovo stile di catechesi iniziate nella Diocesi.

In Oregina, nella parrocchia di Nostra Signora di Loreto, la catechesi segue la narrazione dei Vangeli domenicali. Si organizzano momenti conviviali e giochi cui sono invitati a partecipare i genitori per far loro conoscere il percorso formativo dei figli.

Presso la parrocchia di S. Bartolomeo della Certosa già da alcuni anni è iniziato un cammino con famiglie e coppie. Ai genitori che iscrivono i figli per la preparazione a ricevere i Sacramenti si propongono 4/5 incontri, partendo dalla domanda “perché la scelta di iscrivere i figli al catechismo?”. Riconoscendo la necessità dell’appoggio della famiglia, dallo scorso anno si è iniziato un percorso catecumenale Emmaus: la conoscenza di Gesù è novità per i bambini, riscoperta per i genitori. L’équipe incontra i genitori una volta al mese, i bambini hanno i loro incontri di catechismo due volte al mese. E’ stata sottolineata l’importanza di un atteggiamento accogliente.

E’ stata quindi la volta della testimonianza di alcuni catechisti della parrocchia di Nostra Signora del Rimedio. Constatata la debolezza del precedente percorso catechistico, da cinque anni stanno compiendo un cammino parallelo per bambini e genitori, partendo da un invito garbato, non imposto, per un viaggio insieme alla scoperta di Gesù. Per i catechisti è necessaria una preparazione “tecnica”, metodologica, e naturalmente una preparazione spirituale. E’ risultato efficace il metodo del laboratorio dove, partendo da una “provocazione” (un testo, un’immagine, un video o una canzone) si accompagnano i partecipanti a confrontare il Vangelo con la propria esperienza di vita. E’ importante il coinvolgimento, ma senza forzature.

Chi fosse interessato a sperimentare quanto illustrato potrà richiedere, tramite l’Ufficio Catechistico, tre incontri per essere avviato a questo stile di catecumenato.

La consegna dei mandati ai catechisti, tramite i delegati vicariali, e la benedizione del nostro Arcivescovo hanno concluso un incontro ricco di insegnamenti e di spunti di novità da portare nel nostro servizio.

Andreina Orsoni Barabino