800 ragazzi della Cresima hanno incontrato l’Arcivescovo al Teatro Carlo Felice

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Nella giornata di sabato 19 giugno, al teatro Carlo Felice, si è svolto l’incontro Diocesano dei cresimati e dei cresimandi, organizzato dall’Ufficio Catechistico. È stata la prima volta che l’Arcivescovo ha incontrato ‘in presenza’ i ragazzi del catechismo e della Cresima in particolare. La giornata ha visto la partecipazione di più di 800 ragazzi, accompagnati da catechiste e catechisti, suddivisi in due turni per motivi legati alle normative covid e agli spostamenti. Durante la mattina, condotta dalla giornalista Tiziana Oberti, in un primo momento si sono alternati ai canti la lettura di un passo tratto dal libro del profeta Geremia (1,4-9) e un brano del Vangelo di Luca (4,16- 21). L’Arcivescovo, nel suo intervento, ha sottolineato ai ragazzi della Cresima la bellezza e l’importanza dello stare insieme e del condividere le esperienze di gioia e ha ricordato che essere cresimati vuol dire “intuire che la vita cristiana è una cosa bella decidere di essere cristiani ci rende felici e ci avvicina al pensiero e all’agire di Gesù. La nostra vita cristiana ha senso se è bella – ha continuato Mons. Tasca – come ci testimonia anche la vita di San Francesco, di cui parla lo spettacolo portato in scena questa mattina, e le esperienze raccontate da Padre Gigi e Padre Carlos”. Durante il momento di preghiera sono stati anche portati sul palco degli scarponcini, uno zaino e un mappamondo, per sottolineare la vocazione missionaria di ogni cristiano e di ogni cresimato, il desiderio di mettersi in cammino per annunciare il Vangelo in tutto il mondo.

L’Arcivescovo ha anche ringraziato in modo particolare le catechiste, “colonne delle comunità cristiane”, per l’impegno nelle parrocchie e, in conclusione ha sottolineato l’importanza della dimensione diocesana: “È molto bello partecipare alla vita parrocchiale e vicariale, ma siamo qui come Diocesi, come Chiesa di Dio che è in Genova e vive insieme l’esperienza di fede.” Al termine del momento di preghiera, prima della benedizione, i cresimandi hanno recitato la professione di fede e hanno letto il salmo 8. I ragazzi hanno ricevuto anche un video messaggio di Padre Pierluigi Maccalli, rapito da miliziani in Niger per più di due anni, dove ha espresso la sua gioia e il desiderio di riallacciare i rapporti con “la sua gente” e, in fine, ha invitato a sostenere materialmente la scuola della missione della SMA in Niger, chiusa dopo la sua partenza dal paese. Dopo questo contributo Padre Carlos, della SMA, ha portato i cresimati e i cresimandi a riflettere sulla missione e la bellezza di essere missionari, attraverso sei segni: una pinza, una zappa, una candela, una catena, un grembiule e un telo raffigurante l’episodio dei discepoli di Emmaus. Attraverso questi simboli ha spiegato le caratteristiche necessarie per essere buoni missionari e buoni cristiani: mettersi al servizio, essere strumento, lavorare, essere luce, rimanere uniti al Signore mettendo lui al centro e non noi stessi. Taccante è stato anche il momento dello spettacolo dell’associazione “Sulle ali della fantasia”, che raccoglie fondi per l’ospedale Gaslini. La compagnia ha portato sul palcoscenico la storia di San Francesco d’Assisi, tratta dallo spettacolo “Forza  venite gente”, ricordando che “La predica migliore sei tu!”. Erano presenti alla giornata anche Claudio Orazi, sovrintendente del teatro Carlo Felice, e Massimo Nicolò, vicesindaco di Genova, che hanno portato ai ragazzi il loro indirizzo di saluto esprimendo la gioia e l’emozione nel vedere il teatro pieno di giovani e il desiderio di future occasioni di incontri. I ragazzi hanno risposto all’invito dell’Ufficio Catechistico partecipando con entuasiasmo e anche con la generosità delle loro famiglie: sono stati, infatti, raccolti euro 1.080 che contribuiranno alla missione di padre Gigi e padre Carlos della SMA per la secolarizzazione dei ragazzi in Niger. Dorante la mattinata c’è stata anche l’occasione di festeggiare il primo anno dall’entrata in Diocesi di Mons. Tasca come Arcivescovo di Genova.