Sabato 14 settembre 2024 svolta in Cattedrale l’Assemblea diocesana dei catechisti con l’Arcivescovo. La consegna del testo “Un primo passo”

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TESTIMONI DELLA BELLEZZA DI ESSERE CRISTIANI

Una mattinata vivace in Cattedrale sabato 14 settembre: i catechisti ed evangelizzatori della Diocesi hanno incontrato l’Arcivescovo, nell’ormai consueta assemblea di inizio anno.

Molti i partecipanti, quattro i relatori che si sono susseguiti alterando le loro voci su un tema comune: la presentazione degli Orientamenti per rinnovare il cammino dell’Iniziazione Cristiana dei ragazzi con le loro famiglie. Il testo, poi consegnato personalmente a ciascuno da P. Marco Tasca, si intitola “Un primo passo” ed è il frutto di un lavoro portato avanti dall’Ufficio Catechistico insieme a vari collaboratori, sacerdoti e laici. Vi si respira il clima di rinnovamento che si vive in tante altre diocesi italiane e soprattutto nell’ambito dell’Ufficio Catechistico Nazionale.

Gli Orientamenti – ha subito precisato l’Arcivescovo – sono un testo ispirativo, non definitivo, né normativo. Lasciamocene ispirare!” Citando Benedetto XVI, P. Marco ha poi voluto incoraggiare i catechisti, spesso preoccupati per le difficoltà che si riscontrano nell’attività di annuncio e catechesi: “Dio continua a far crescere la messe (cfr. Gv 4); Egli sta preparando una nuova primavera per la cristianità. Siamo cioè all’inizio di una cosa nuova e non alla fine di una cosa vecchia. Questo deve essere lo spirito con cui avviare il nuovo anno pastorale”. L’Arcivescovo ha dato quindi tre coordinate per l’azione pastorale: la centralità della comunità che cammina ed evangelizza insieme; la valorizzazione della formazione rivolta agli adulti; la cura delle relazioni personali, che sono alla base di ogni iniziativa missionaria. Ha invitato quindi a fare della Lettera Pastorale “Evangelizzazione, Sinodalità e Fraternità di parrocchie” la linea comune su cui muovere i passi della nostra Diocesi, anche nel cammino della catechesi.

 

IL DISCORSO DELL’ARCIVESCOVO

 

Don Gianfranco Calabrese, Vicario per la missionarietà e l’evangelizzazione, ha poi illustrato brevemente gli appuntamenti che – frutto del lavoro sinodale – la Diocesi propone per la formazione permanente degli adulti: cinque appuntamenti nel corso dell’anno, che si svolgeranno contemporaneamente in sei diverse sedi territoriali (cinque collegate in rete), per facilitare la partecipazione di tutti. “Per poter evangelizzare, siamo chiamati a lasciarci prima evangelizzare” ha ricordato don Gianfranco, facendo riferimento al numero 19 della Lettera Pastorale.

Don Matteo Firpo, Coordinatore dell’Ufficio Catechistico ha quindi dato la parola a don Francesco Vanotti, sacerdote della diocesi di Como, responsabile regionale per la Catechesi e membro dell’Ufficio Catechistico Nazionale, perché, commentando gli Orientamenti, li inquadrasse nell’attuale scenario socio-culturale e ne favorisse la comprensione.

Don Francesco ha sottolineato anzitutto l’opportunità del titolo “Un primo passo”, che sta a indicare una gradualità, una scelta di pazienza, alternativa alla logica del “tutto e subito”. Ha poi continuato, ponendo in luce sei pilastri che fondano il documento. Al centro del cambiamento auspicato c’è la comunità parrocchiale, nel senso che non si vorrebbe più che a “fare catechismo” fossero solo alcuni specialisti, preti e catechisti; bensì l’intera comunità cristiana che “inizia alla fede” bambini e ragazzi con le loro famiglie, attraverso la celebrazione, la preghiera, l’ascolto della Parola di Dio, la carità, la vita fraterna…tutto, sempre testimoniando la bellezza dell’essere cristiani. Non c’è da temere che incontrino comunità imperfette, ma solo da impegnarci a far incontrare ai ragazzi e alle famiglie la comunità che si ritrova la Domenica attorno all’Eucaristia e che anima e vive la carità, per far fare loro esperienza di iniziazione cristiana alla vita della comunità. Favorire le relazioni attraverso la creazione di piccoli gruppi. Siamo chiamati a essere, per dirla con le parole di papa Francesco (2021), “artigiani di comunità”, facilitatori, tessitori di relazioni, attraverso le quali far passare i contenuti della fede cristiana.

Come insegnano da anni i Vescovi, per una più efficace azione catechetica è fondamentale che al centro dell’attenzione evangelizzatrice siano gli adulti. Occorre fare in modo che a trasmettere la fede ai loro figli siano gli stessi genitori; i genitori così come sono, non catechisti, facendo loro scoprire che essere buoni genitori è già un’esperienza di Vangelo. È fondamentale intercettare esigenze e suscitare domande negli adulti che ci affidano i loro piccoli; ed è allora anche necessario rimodulare la proposta in tempi e spazi consoni agli stili di vita delle famiglie odierne. Senza preoccuparsi di “dire tutto” della fede, di “completare il programma”, ma accogliendo i vissuti di ciascuno e cercando di favorire esperienze trasformanti per tutta la famiglia.

Se l’obiettivo di tutta l’iniziazione cristiana è la fede in Gesù; se si vuole accompagnare ciascuno a fare esperienza di Gesù risorto e vivo e che ci vuole vivi, è imprescindibile tornare al cuore dell’annuncio cristiano, al Kerygma, che sempre deve risuonare durante la catechesi, in tutte le sue tappe e momenti, in un modo o nell’altro, perché è l’annuncio principale. E per questo, il “libro” dell’iniziazione cristiana non può che essere la Sacra Scrittura.

Don Francesco ha quindi offerto alla riflessione dei presenti anche la possibilità di abbandonare l’idea di un catechismo finalizzato ai Sacramenti, che restano gli snodi fondamentali del cammino iniziatico che si sta svolgendo. I Sacramenti saranno le occasioni di discernimento per valutare il cammino fatto e da fare, con lo stile del catecumenato delle prime comunità cristiane nelle quali si faceva un accompagnamento personale del catecumeno, per il quale si prevedevano delle tappe lungo il percorso, un passo dopo l’altro. “Non conta la quantità di quel che trasmettiamo” ha concluso don Francesco “ma la qualità di quel che trasmettiamo”.

 

INTERVENTO DI DON FRANCESCO VANOTTI

 

Donatella Dresda