Unallegra pozzanghera passava le giornate scherzando con chi le passava vicino e durante la notte era orgogliosa di riflettere la volta celeste ma cera una cosa che la terrorizzava, il sole i cui raggi avrebbero potuto catturarla per sempre. Un giorno un saggio poeta le fece capire che non doveva temere, il sole lavrebbe accolta in un tenero abbraccio accompagnandola fino al mare, la madre e la patria di tutte le pozzanghere. Ancora grazie allaiuto di Bruno Ferrero con il racconto La pozzanghera cercheremo di affrontare largomento della morte con i nostri ragazzi. La morte è il più grande dolore del mondo. Ci rattrista quando colpisce i nostri cari e ci spaventa quando si avvicina a noi. Non deve essere così per noi cristiani, non deve essere motivo di tristezza come per coloro che non hanno speranza, la nostra speranza è fondata in Cristo. La morte è la nostra via di salvezza, il passaggio che ci porta nella vita eterna, dove il Padre sta ad aspettarci, per far festa con noi, come all’arrivo del figliol prodigo. Il sussidio propone alcune attività che saranno utili ai catechisti per impostare un laboratorio con i bambini ed i ragazzi. Ascolto, riflessione, preghiera, condivisione ci aiuteranno a commemorare i nostri cari che ci hanno preceduto alla casa del Padre. La prima attività semplice e di facile esecuzione è particolarmente indicata per i più piccoli, partendo dalla narrazione della storia si arriva al ricordo dei nostri parenti e amici formulando una preghiera spontanea. La seconda è riservata ai preadolescenti che saranno invitati ad usare il loro cellulare in modo diverso, per ricordare e pregare. Lultimo laboratorio si può adattare a qualsiasi fascia di età, dopo aver realizzato lacrostico delle parole DOLORE e GIOIA possiamo pregare insieme utilizzando la bellissima preghiera di Padre Antonio Rungi proposta dal sussidio. Con i ragazzi più grandi la preghiera potrà essere uno strumento da cui partire per estrapolare alcuni concetti: i giorni donati, la preparazione allincontro, la vittoria sulla morte, la grazia di saper soffrire, il passaggio, la conversione, la comunione spirituale, la preghiera, le opere buone, la guida, lattesa della felicità. Il poeta dice alla pozzanghera: Lasciati prendere dal sole … Splenderai come un astro del cielo sulle rotte dell’infinito. Si tratta di un invito a cambiare il nostro punto di vista: la morte non è la fine di tutto ma un abbraccio di tenerezza che ci conduce alla vita eterna. Daniela Lenzi