E molto bello e significativo che tutti gli anni, allavvicinarsi del S. Natale, il Cardinale Arcivescovo si rivolga direttamente ai bambini del catechismo per stare un po con loro, parlare con loro e raccontare una storia sempre nuova ed affascinante, quello di Dio che si fa bambino per essere più vicino a noi e donarci quella vita che mai si spegne, quella speranza che mai delude. Nella pagina con cui inizia il racconto della Natività leggiamo: la nostra salvezza è vivere la comunione con Dio e con i fratelli e le pagine che seguono ci spiegano come questa salvezza è venuta a noi e ci ha donato la possibilità di vivere in comunione con Dio e con i fratelli. E allora dalla sorgente, cioè dallIncarnazione di Cristo, fino ad oggi, raggiungere e vivere la comunione, significa vivere pienamente la Grazia che proviene dai Sacramenti, dalla Preghiera e dallo stare insieme ai fratelli: questa comunione con Lui ci conduce alle vette altissime e affascinanti della comunione con il Padre e con lo Spirito Santo; ci fa Chiesa. Prende così il via il racconto della nascita di Gesù: stavolta questo racconto ha un narratore di primo ordine : S. Francesco di Assisi, linventore del presepe; egli, che per primo ricostruì la scena, ora invita i bambini a scoprire il presepe con tutti i suoi segreti e i suoi personaggi. Allora si parte per questo meraviglioso viaggio di scoperta che ci fa fare la conoscenza dei protagonisti principali, Maria, Giuseppe, il bue e lasino, e del luogo dellevento, la grotta, dei pastori che diversi e da luoghi diversi si muovono verso Gesù, provenendo dalle vie più disparate: Gesù li aspetta e
. ci continua ad aspettare a Messa. Ed ecco poi i Re Magi, i popoli lontani che cercano Gesù, simboli della ricerca da parte di coloro che sono comunque attratti da questa sua luce. E poi gli Angeli, segni che cielo e terra sono uniti, sono in comunicazione e senza barriere da questa notte santa della nascita del Salvatore. Il presepe è pronto
, il luogo dove è stato preparato è ormai una piccola Betlemme: manchiamo solo noi, altrettanti personaggi in una storia di cui tutti, anche a distanza di secoli, siamo i protagonisti. Ed ecco che S. Francesco, dopo averci guidato in questo viaggio, ci invita, come fece lui in quella lontana notte di Natale nel paese di Greccio, a celebrare tutti insieme lEucaristia davanti alla grotta, ciascuno nella propria parrocchia, insieme alle mamme e ai papà, ai nostri amici, con i nostri parroci e i nostri catechisti. Ecco allora il senso più profondo ed alto del presepe, ci vuol dire il nostro Arcivescovo : esso deve rimandare alla Eucaristia, al sacramento dove Cristo continua a diventare carne, cibo per noi. Questo fare comunione con Lui ci farà essere in comunione anche con i fratelli, ci permetterà di diventare contagiosi, come S. Francesco. La Preghiera Semplice del Santo di Assisi conclude questa lettera, facendo passare linvito ad accogliere la lezione di semplicità, di umiltà e di amore che proviene da quella grotta.
Le Lettere del Cardinale sono in distribuzione a tutte le parrocchie che ne faranno richiesta, presso lUfficio Catechistico Diocesano, da lunedì a venerdì in orario 9.00-12.30, Piazza Matteotti n. 4.