2014: Beati i poveri?

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Il Sussidio, edito  a cura dell’Ufficio Catechistico Diocesano, ha lo stesso titolo del sussidio per la Quaresima “ Beati i poveri? Si è fatto povero per arricchirci”e si pone in  sua naturale continuazione, anzi il percorso tocca il suo apice davanti a Gesù Eucaristia, presso l’Altare della Reposizione.Tale momento celebrativo sarebbe opportuno realizzarlo nella giornata del Venerdì Santo come una sosta di adorazione e preghiera davanti al Tabernacolo, tutti assieme, bambini e ragazzi del catechismo, genitori e catechisti, in una comunione che il particolare clima della giornata esalta.
Un canto e un dialogo fra genitori, catechista e ragazzo costituiscono una sorta di introduzione che ci invita al silenzio e alla preghiera per avviarci alla riflessione della prima parte : “Il dono del Pane di vita”; è Gesù il pane di vita che si è donato a noi per darci la vita per sempre, quella vita che hanno coloro che si nutrono di esso; di fronte ad un dono tanto grande può esserci solo il silenzio e l’adorazione.
Adorare Gesù presente nell’Eucaristia significa anche adorarlo presente nella sua Parola: ecco allora, nella seconda parte, la lettura dialogata del brano di Giovanni sulla Lavanda dei piedi a cui segue una breve riflessione che apre alla terza parte del Sussidio: “l’impegno”: il Vangelo ci ha aperto il cuore alla sequela e ci ha insegnato la forma più alta di sequela di Cristo : il servizio umile e generoso, che è poi rinuncia a sé e ai propri egoismi.
Un gesto concreto rende evidente questo impegno: un cuore rosso con scritto il gesto di  servizio compiuto o che ci si propone di compiere come suggello di questo cammino verso la Pasqua. Alla preghiera conclusiva e al canto finale è affidata la chiusura di questo momento vissuto in comunione con la Chiesa che adora Gesù presente nel Tabernacolo dell’Altare della Reposizione per essere lodato e adorato dai fedeli che, dopo aver compiuto il cammino penitenziale della Quaresima, ora si apprestano a celebrare nella gioia la Pasqua di resurrezione.
 
                                                       Maria Galizia Sanna