2013: Abbiamo creduto all’amore di Dio

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DAVANTI A GESU’ EUCARISTIA DICIAMO CHE “ABBIAMO CREDUTO ALL’AMORE DI DIO”
“Abbiamo creduto all’amore di Dio” è il titolo del Sussidio preparato dall’Ufficio Catechistico Diocesano per l’Adorazione Eucaristica da celebrarsi o Giovedì Santo o Venerdì Santo nelle nostre parrocchie con i bambini e ragazzi del catechismo. Come al solito si propongono dei suggerimenti che possono essere poi realizzati dalle singole comunità parrocchiali con libera creatività. Il titolo del Sussidio mostra in modo evidente come esso si ponga in continuazione di quello per la Quaresima che si sta già usando; il nuovo libretto per la Settimana Santa presenta un percorso in sintonia con l’Anno della Fede che stiamo celebrando e si articola in vari momenti, legati tra loro, in uno sviluppo logico e spirituale, dal tema della luce: la luce della fede, che ci permette di credere che Gesù è la nostra luce, ci richiama a far sì che questa luce illumini la nostra vita quotidiana e ci ricorda che è Cristo stesso che ci chiama a ciò, esortandoci ad essere “la luce del mondo”, come leggiamo nel Vangelo. Questo percorso sulla luce si sviluppa in tre momenti, nei quali ogni pensiero esposto è celebrato e pregato e poi si concretizza in un segno: l’offerta a Gesù Eucaristia, all’Altare della Reposizione, di luci preparate dai bambini e ragazzi stessi. Siamo noi che riconosciamo di essere luce, perché Lui è la luce, che illumina la nostra fede, la nostra vita e ci rende persone di luce, portatori di luce nel mondo, perché la luce non è nostra, non ci appartiene, è dono, quindi è da portare per illuminare laddove ci sono ombre o tenebre. Nel primo momento della Celebrazione proposta, intitolato”Gesù è la nostra luce” risaliamo al nostro Battesimo, sacramento in cui ciascuno ha ricevuto la luce di Cristo che ci permette di guardare il mondo con occhi nuovi, aperti alla vera luce di Cristo. Nel secondo momento, intitolato “ La luce di Cristo illumina la mia vita”, dopo aver meditato, con le parole del Salmo 26, “che il Signore è mia luce e mia salvezza”, chiediamo al Signore di essere luce per portare la fiducia di Dio, il sorriso di Dio, l’amicizia di Dio, che permettano a tutti di “contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi”. Dopo il canto “Vivere la vita”, in cui si vuole sottolineare che, se è vissuta come “l’avventura più stupenda dell’amore”, essa ci permette di lasciare “scie di luce”, si passa al terzo momento, “Voi siete la luce del mondo”: tutto il cammino celebrato culmina nel brano evangelico di Matteo 5, 14-16, che ci invita a scoprire la luce dentro di noi, a non nasconderla, ma a donarla. E allora ciascuno diventa luce donata, attraverso i segni dei lumini posti davanti all’altare: la luce accolta da Cristo è a Lui donata per poter, da quest’altare stesso, partire con la missione di farne dono nella nostra città, quartiere, famiglia, parrocchia, e strade. E allora a Lui offriamo: “mani, cuore, fantasia, semplicità, diversità e impegno per costruire già tra noi ora il tuo cielo nuovo, in una terra nuova”, riconoscendo nel canto finale che Gesù soltanto è il nostro centro, la nostra Stella Polare. 
Impaginazione Pina Oro