2012

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail
La novena è una delle espressioni di devozione cristiana riconducibili alla pietà popolare, come, per esempio, il Rosario e la “Via crucis”, e consiste nel recitare preghiere ripetute per nove giorni consecutivi. Il suo nome proviene dal latino medievale novenus (nono). Essa è destinata alla preparazione a una ricorrenza solenne, o si effettua anche solo per chiedere particolari grazie. L’origine di questa pratica si può collegare a quanto viene descritto negli Atti degli Apostoli (1, 14), dove si dice che gli Apostoli, insieme con Maria, erano “perseveranti e concordi nella preghiera” durante i nove giorni intercorsi tra l’Ascensione di Gesù e la discesa dello Spirito Santo a Pentecoste.
Particolare rilievo assume la novena di Natale, che si celebra a partire dal 16 dicembre. 
Nella sua struttura tradizionale, che richiama la preghiera liturgica del Vespro, comprende vari testi, che offrono ai fedeli un valido aiuto per prepararsi alla venuta di Gesù. In particolare, vengono proposte le profezie che nell’Antico Testamento annunciano la venuta del Messia e, insieme, esprimono nel canto la supplica affinché si affretti questa venuta di Gesù, l’eterno Presente nella storia degli uomini (“Vieni, Signore, non tardare!”, si invoca). Al canto delle profezie segue un “polisalmo”, un testo in cui sono riuniti versetti di salmi diversi, con i quali si invoca la venuta del Salvatore. Seguono ancora l’inno, poi il Magnificat, preceduto da un’antifona diversa per ogni giorno, e la preghiera di intercessione. Vale la pena accennare anche all’uso di un particolare linguaggio metaforico per rappresentare la venuta di Gesù: Egli verrà come luce, come pace, come rugiada, come dolcezza, come novità, come Re potente, come dominatore universale, come bambino, come Signore giusto.
La novena di Natale, pur non essendo “preghiera ufficiale” della Chiesa, è comunque espressione significativa di devozione nelle comunità cristiane ed offre la possibilità di adattamenti, che tengano anche conto dei destinatari (adulti, bambini, ragazzi) cui essa è rivolta.
Occorre preparare i bambini e i ragazzi alla festa della nascita di Gesù, facendo “sentire” loro il senso dell’attesa di un evento, che ha cambiato l’intera storia dell’umanità.
“Venite, adoriamo il Re Signore che sta per venire”: è l’antifona intercalata al canto delle Profezie. Questa invocazione deve essere fatta propria da ciascuno di noi, qui e oggi. Gesù è nato sulla terra oltre duemila anni fa, ma continua a nascere in noi, se lo accogliamo, se vogliamo che sia la luce e la gioia della nostra vita.
La novena di Natale è una bella proposta per le famiglie: mentre si prepara il presepe, si può sostare a riflettere sul mistero dell’Incarnazione e riferirlo alla nostra realtà. Potrebbero seguire una preghiera ed un proposito, da mettere in atto in questi giorni, per vivere concretamente l’amore verso Dio e verso i fratelli. Non solo, la novena si può realizzare anche a catechismo, in Chiesa o nei locali dove si svolgono abitualmente gli incontri. Sarebbe bello soffermarsi soprattutto sui personaggi biblici che hanno avuto un ruolo decisivo nella storia della salvezza: penso, per es., ad Abramo, a Samuele, a Davide, al profeta Isaia, a Zaccaria ed Elisabetta, a Maria e Giuseppe. In ognuno di loro si può cogliere un atteggiamento specifico: in Abramo la fede, in Samuele la disponibilità, in Davide il cuore purificato, in Isaia la profezia, in Zaccaria la preghiera, in Elisabetta la gioia, in Giuseppe la fiducia, in Maria l’accoglienza. La riflessione su questi atteggiamenti può fare scaturire un impegno per i ragazzi da attuare nel nostro oggi, e può aiutarli a gustare più intensamente la preparazione della venuta del Signore nella casa accogliente del loro cuore.