Questo piccolo sussidio è stato redatto anche con la collaborazione degli Uffici Missionario e Caritas della nostra Diocesi ed è una ideale continuazione del sussidio proposto come accompagnamento dell’itinerario quaresimale. Si ricollega infatti alla Quinta Domenica di Quaresima in cui si è proposto, come segno suggerito dal Vangelo del giorno, di piantare dei chicchi di grano per farne pianticelle da adornare l’Altare della Eucaristia al Giovedì Santo. Queste, ormai cresciute, simboleggiano il frutto del cammino e sottolineano l’impegno ad essere sempre terra buona che si lascia seminare per portare frutti di bene e amore per tutti.
Dopo una breve introduzione si aprono tre quadri molto significativi che si compongono attraverso la Parola, la riflessione, il canto, la preghiera e i gesti che ripercorrono le fasi necessarie per ottenere le piantine di grano.
Il Primo Quadro si intitola ” Vogliamo essere terra buona” e prende avvio dal brano del profeta Isaia che ci presenta la bella immagine della pioggia e della neve che fecondano la terra perché produca tanto grano per il seminatore e per il cibo e accosta questa immagine della natura alla forza della Parola di Dio e all’effetto che essa produce. Segue una riflessione legata all’oggi e poi il segno che riconduce alla concretezza del gesto: terra versata dai ragazzi in un recipiente apposito e predisposta alla semina per impegnarsi ad essere terra buona nella quale il Signore possa seminare. Il senso del gesto infine si fa preghiera tra i ragazzi e i presenti alla celebrazione.
Si passa poi al Secondo Quadro: “Accogliere la Sua Parola”; il Vangelo di Matteo che racconta la parabola del seminatore fa da guida per riflettere sulla disponibilità del nostro cuore ad accogliere la Parola che ascoltiamo perché non si perda, ma faccia molto frutto per la nostra vita. Dopo la riflessione in cui ciascuno fa propria la Parola, segue la preghiera scandita dal segno: chicchi di grano sono immersi nella terra che è stata preparata perché, mettendo radici, possano regalare i frutti dell’amore, del perdono, dell’aiuto, della sincerità.
Il Terzo Quadro, intitolato “Portare frutto ” conclude questa Adorazione con il brano del Vangelo di Giovanni che riassume in sé tutto il senso che si è voluto dare a questo fermarci davanti all’altare della Eucaristia: “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”. Dalla morte di Cristo viene il frutto della Resurrezione, dalla morte di ciascuno a se stesso, al proprio egoismo, viene la vita dell’amore donato che dà luce e speranza al mondo.
Le preghiere che seguono, recitate dai ragazzi, sono intervallate dalla disposizione ai piedi dell’Altare le piantine di grano cresciute nei giorni successivi alla semina avvenuta domenica 26 marzo, che diventano il segno di un impegno profondo che ciascuno si assume di portare molto frutto vivendo nella gioia di Cristo Risorto.
Dopo una breve introduzione si aprono tre quadri molto significativi che si compongono attraverso la Parola, la riflessione, il canto, la preghiera e i gesti che ripercorrono le fasi necessarie per ottenere le piantine di grano.
Il Primo Quadro si intitola ” Vogliamo essere terra buona” e prende avvio dal brano del profeta Isaia che ci presenta la bella immagine della pioggia e della neve che fecondano la terra perché produca tanto grano per il seminatore e per il cibo e accosta questa immagine della natura alla forza della Parola di Dio e all’effetto che essa produce. Segue una riflessione legata all’oggi e poi il segno che riconduce alla concretezza del gesto: terra versata dai ragazzi in un recipiente apposito e predisposta alla semina per impegnarsi ad essere terra buona nella quale il Signore possa seminare. Il senso del gesto infine si fa preghiera tra i ragazzi e i presenti alla celebrazione.
Si passa poi al Secondo Quadro: “Accogliere la Sua Parola”; il Vangelo di Matteo che racconta la parabola del seminatore fa da guida per riflettere sulla disponibilità del nostro cuore ad accogliere la Parola che ascoltiamo perché non si perda, ma faccia molto frutto per la nostra vita. Dopo la riflessione in cui ciascuno fa propria la Parola, segue la preghiera scandita dal segno: chicchi di grano sono immersi nella terra che è stata preparata perché, mettendo radici, possano regalare i frutti dell’amore, del perdono, dell’aiuto, della sincerità.
Il Terzo Quadro, intitolato “Portare frutto ” conclude questa Adorazione con il brano del Vangelo di Giovanni che riassume in sé tutto il senso che si è voluto dare a questo fermarci davanti all’altare della Eucaristia: “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”. Dalla morte di Cristo viene il frutto della Resurrezione, dalla morte di ciascuno a se stesso, al proprio egoismo, viene la vita dell’amore donato che dà luce e speranza al mondo.
Le preghiere che seguono, recitate dai ragazzi, sono intervallate dalla disposizione ai piedi dell’Altare le piantine di grano cresciute nei giorni successivi alla semina avvenuta domenica 26 marzo, che diventano il segno di un impegno profondo che ciascuno si assume di portare molto frutto vivendo nella gioia di Cristo Risorto.
Impaginazione Pina Oro