Mercoledì 11 febbraio si è svolta alle ore 21 in Cattedrale, nell’ambito del Convegno Nazionale di Pastorale Giovanile in corso a Genova, una veglia di preghiera presieduta dal Cardinale Bagnasco, alla presenza dei sacerdoti delegati regionali per la pastorale giovanile, giunti a Genova da tutta Italia.
Un momento di preghiera e di condivisione, con al cuore l’adorazione eucaristica.
Il Cardinale Bagnasco ha voluto offrire ai convegnisti alcuni spunti di riflessione sulla propria vocazione e sul rapporto con Gesù, che deve essere alla base di qualsiasi servizio in parrocchia e in diocesi: “Sappiamo ancora stupirci? Ci lasciamo prendere dalla meraviglia di ciò che ci circonda che è dono, non possesso nostro? Ognuno deve pensare a sé stesso come a un dono di Dio, da qui parte la strada verso la santità cui tutti siamo chiamati! Gli occhi sono ciechi, bisogna cercare col cuore!” L’Arcivescovo ha quindi sottolineato quale sia la forza dei giovani, da non dimenticare mai, perché su di loro si sentono troppe volte facili riflessioni, dettate dai luoghi comuni: “I giovani possono essere distratti e storditi da mille rumore, ma mantengono l’istinto della luce e del bene e aspettano qualcuno o qualcosa che li desti dai loro cavalli di legno e li atterri sulla terra di Dio e del prossimo!” Ma per essere solidi nella fede è necessario allenarsi nella ‘palestra della fede’ e nutrirsi dell’Eucarestia e della confessione frequente, solo in questo modo si può essere dei buoni testimoni e fuggire da un atteggiamento disfattista, che non conosce più la speranza: “A volte ci uniamo rapidamente alla lamentela, diventiamo polemici e ringhiosi, incolpiamo gli altri e non viviamo bene cio che dobbiamo vivere… Quanta acqua buona in questo modo viene sprecata! Ci affatichiamo e non concludiamo…” ha aggiunto l’Arcivescovo, terminando la sua riflessione con un invito a sentirsi sempre parte integrante della vita della Chiesa .
Il Cardinale ha concluso ringraziando tutti i sacerdoti che prestano il loro ministero a servizio dei giovani e affidando tutti i partecipanti alla benedizione di Maria.