Considerato quanto indicato nella Nota della Penitenzieria Apostolica in data 19 marzo 2020 e l’indirizzo orientativo offerto dalla Presidenza della CEI, quale servizio per le Diocesi in Italia.
Visti canoni 961-962 del Codice di Diritto Canonico e i nn. 31-35 del Rito della penitenza.
Valutate le circostanze straordinarie in cui si trova anche la nostra Arci/Diocesi in questa grave epidemia virale;
CON IL PRESENTE DECRETO
DISPONGO
che i sacerdoti assistenti presso le strutture, i presidi ospedalieri e le case di cura ed ogni altro sacerdote Su richiesta delle medesime strutture, POSSANO IMPARTIRE L’ASSOLUZIONE A PIÙ PENITENTI SENZA PREVIA CONFESSIONE INDIVIDUALE quando gli ammalati ivi ricoverati siano in pericolo di vita o si trovino in reparti in cui non sia possibile garantire il segreto della confessione e le adeguate misure sanitarie.
L’assoluzione può essere impartita anche al personale sanitario che ne faccia richiesta.
Si provveda a impartire l’assoluzione in modo che i presenti possano ascoltare le parole del sacerdote, rispettando, per quanto possibile, le sensibilità dei non credenti o di chi non sia cristiano.
I penitenti, per quanto possibile siano in qualche modo avvisati delle condizioni previste per ricevere l’assoluzione: il pentimento per i propri peccati e il proposito di confessare quelli gravi quando, superate le attuali circostanze o riottenuta la salute, si potrà accedere alla confessione individuale.
Al termine delle circostanze straordinarie e di emergenza a causa della grave epidemia Covid-19, sarà emanato un decreto che indicherà la scadenza di tale disposizione.
Genova, dal Palazzo Arcivescovile, il giorno 23 marzo 2020
Angelo Card. Bagnasco
Arcivescovo Metropolita di Genova
Mons. Michele De Santi
Cancelliere Arcivescovile