28 novembre 2019: svolto in Seminario il ritiro di Avvento per il Clero

Il Clero genovese si è ritrovato in Seminario lo scorso giovedì 28 novembre per prepararsi con la meditazione e la preghiera a vivere con frutto il Tempo dell’Avvento. La riflessione è stata guidata da Mons. Martino Canessa, Vescovo Emerito di Tortona e, come lui ama ricordare, sempre figlio della Chiesa di Genova.

Mons. Canessa ha invitato a rendere “attuale”, nella nostra vita, la relazione che il Figlio di Dio ha instaurato con noi facendosi uomo: è un incontro con Gesù che ci viene a cercare e che chiede la nostra libera risposta. Per non cadere in una pericolosa indifferenza verso questo Avvenimento e affinché esso incida nella nostra esistenza, è necessario maturare atteggiamenti spirituali ben precisi.

Innanzitutto, si deve avere il desiderio di incontrare il Signore che viene. E tale desiderio si alimenta attraverso la testimonianza di Fede dei fratelli; le vicende della vita nostra e altrui nelle quali sappiamo cogliere una particolare presenza del Signore, le buone ispirazioni che Dio ci dona.

Occorre, poi, coltivare la vigilanza riguardo alle cose di Dio. Ciò si realizza con la partecipazione alla vita liturgica e nell’ascolto della Parola del Signore; è bene, inoltre, riflettere sulle “ricadute” dell’evento dell’Incarnazione nella nostra vita. In concreto, Gesù, facendosi Uomo, ci ha messo a disposizione la Sua potenza divina, della quale facciamo esperienza in particolar modo nella Confessione sacramentale alla quale ricorrere con sempre maggior impegno. Egli, inoltre, ha dato valore a tutte le nostre azioni, anche le più semplici, realizzate in unione a Lui, “portando” l’eternità nel tempo e orientando il nostro cammino terreno verso un orizzonte di eternità. Al tempo stesso Gesù, assumendo la nostra natura umana, ha messo in risalto la dignità di ogni persona.

Insieme a desiderio e vigilanza, per giungere a celebrare fruttuosamente il Santo Natale è necessario ravvivare il rapporto con Gesù, nella disponibilità a quel cambiamento interiore che è richiesto dall’incontro con Lui. Una “spia” della bontà del nostro rapporto con il Signore Gesù sarà sempre quella del modo in cui siamo in relazione con il nostro prossimo, non dimenticando che soprattutto oggi è molto importante un apostolato portato avanti a livello personale.

 

L’invocazione contenuta nell’Apocalisse e ricordata al termine della sua riflessione da Mons. Canessa: “Vieni, Signore Gesù!”, ha offerto al nostro Cardinale Arcivescovo l’opportunità di riprendere alcuni punti della meditazione.

Maranathà!”, ha sottolineato il Cardinale, dovrebbe essere il “cantus firmus” che accompagna la preparazione al Santo Natale ma anche ogni istante della nostra vita.

Ha poi evidenziato come la disponibilità al cambiamento, di cui ha parlato Mons. Canessa, per noi Sacerdoti deve concretizzarsi in special modo nel rapporto con i Confratelli. Da qui l’importanza dell’incontrarsi come Presbiterio riunito intorno al Vescovo realizzando ogni volta, con la preghiera vicendevole, la condivisione dell’esperienza gioiosa dell’essere prete e nell’aiuto pastorale, quell’unità che oggi è testimonianza più che mai necessaria di fronte al mondo.

L’Arcivescovo ha, infine, esortato a rinvigorire la preghiera per le vocazioni sacerdotali, nella consapevolezza, resa viva dalla partecipazione al recente Sinodo sull’Amazzonia, che in diverse parti del mondo la pastorale vocazione è del tutto assente. Al riguardo, oltre a sfruttare al meglio le iniziative già presenti a livello diocesano e parrocchiale, il Cardinale chiederà nel Tempo di Quaresima che in uno stesso giorno, con orario dalle 19 alle 22, in ogni Parrocchia della Diocesi si vivano 3 ore di preghiera e digiuno con l’intenzione specifica vocazionale.

A questo scopo è stata anche dedicata la prima mezz’ora di Adorazione Eucaristica che ha fatto seguito alla meditazione. La preghiera a Gesù Sacramentato è poi proseguita fino alla conclusione del Ritiro, coronato dalla Benedizione Eucaristica, confortatrice conferma delle parole del Signore: “Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20).

 

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