Tutti presenti! All’appello hanno risposto tutti i referenti delle equipe vicariali per il Sinodo, che si sono ritrovati nella sala del Caminetto al Santuario della Guardia lo scorso sabato 6 febbraio.
E tutti sono arrivati con i compiti fatti! I compiti erano costituiti dalla riflessione sul cammino sinodale compiuta nel loro vicariato.
Sono quelli che, partiti dal primo incontro a Multedo, il 16 ottobre scorso, hanno ricevuto l’annuncio dell’apertura del cammino sinodale nella nostra diocesi.
E il cammino è cominciato, con tappe molto precise. Un mese di tempo, fino alla prima domenica di Avvento, per imparare una tecnica di ascolto comune, uniforme, rigorosa, che consente di iniziare a capire che “insieme” si può crescere…
Piccoli gruppi, per imparare ad “ascoltarci” l’un l’altro; i delegati sono stati incoraggiati da una equipe diocesana, anch’essa appena nominata: poche persone in tutto, nuove, che hanno imparato insieme a loro… un mese di tempo per imparare che cosa è una swot, un focus, le “dieci tematiche” del Documento, modi diversi per affrontare il quesito fondamentale del sinodo, l’interrogativo chiave: come stiamo camminando insieme nella nostra Chiesa di Genova?
E il 6 febbraio primo traguardo di tappa, tappa di montagna, e per questo siamo saliti alla Guardia… tappa impegnativa, a poco tempo dalla partenza…
Punto di forza della giornata: voglia di riconoscersi, di rivedersi, la domanda finale: “Quando ci rivediamo?”.
Siamo al lavoro; abbiamo cominciato a pregare di più con l’adorazione, a riconoscere il “dono”, il Kerigma, ad andare all’essenziale… alla responsabilità della nostra “patente” di battezzati.
Punti di debolezza? Come al solito ce ne sono tanti… soprattutto difficoltà agli incontri (a causa della pandemia). Ma cerchiamo di vederci con tutte le precauzioni possibili.
Soprattutto, c’è la nostra fatica a cambiare, a sperare, a riconoscere, a superare il “si è sempre fatto così”, dovuta spesso alla stanchezza per l’età, al tanto lavoro, ma soprattutto forse al sentirsi soli, bisognosi più che mai i compagni di viaggio.
Si sa che al traguardo si arriva non tutti contemporaneamente… qualcuno più lento… qualcuno deve ancora partire e ci sta aspettando, o forse non ci conosce, o forse ha paura dei nostri gruppi che a volte marciano compatti, separati, staccando gli altri… ormai nei nostri incontri siano diventati abili a riconoscere le nostre debolezze, a segnalarle, perchè è da lì che si può ricominciare, con tanta pazienza e tanta fiducia, recitando con emozione quella antica preghiera “Adsumus Sancte Spiritus”, che si recita all’inizio di ogni incontro, sapendo che tanti nella storia l’hanno fatto, imparando dalle proprie debolezze, uno dall’altro, insieme. “Siamo davanti a Te, Spirito Santo, mentre ci riuniamo nel tuo nome…”.
Angela Testi