Venerdì 18 novembre 2022 in Cattedrale la presentazione dei lavori di restauro effettuati sul dipinto di F. Barocci “La Crocifissione”

Al termine di un lungo lavoro di restauro, venerdì 18 novembre alle ore 16,00 alla presenza di Mons. Marco Tasca, Arcivescovo di Genova, e del Capitolo dei Canonici della Cattedrale di San Lorenzo, ritornerà in Cattedrale il dipinto di Federico Barocci La Crocifissione tra la Vergine, San Giovanni e San Sebastiano. Grazie all’intervento finanziario della Compagnia di San Paolo, che ha sostenuto tutto il restauro eseguito dal laboratorio di Antonio Silvestri, si potrà di nuovo ammirare uno dei dipinti più preziosi conservati nel territorio dell’Arcidiocesi di Genova, capolavoro richiesto a uno dei pittori più in voga del manierismo, già autore di altre due Crocifissioni custodite a Urbino, sua terra natale.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle manifestazioni indette dal Comune di Genova in onore di Pietro Paolo Rubens celebrato nella grande mostra a Palazzo Ducale a lui dedicata, per ricordare la pubblicazione del libro Palazzi di Genova, avvenuta ad Anversa nel 1622.

La grande tela con la Crocifissione giunse a Genova nel 1596 è rappresentò una clamorosa novità, un episodio decisivo e rivoluzionario che cambiò in modo determinante “il fare pittura” degli artisti locali, ancora legati a schemi cinquecenteschi. Rubens visitò Genova pochi anni dopo la collocazione del dipinto sull’altare della cappella di testata destra della Cattedrale, intitolata a San Sebastiano, e ne rimase affascinato, tanto che prese ispirazione, per la sua Circoncisione della Chiesa del Gesù, dal volo delle creature angeliche che circondano la croce di Cristo, per intrecciare i corpi dei piccoli angeli che alzano verso il cielo il monogramma del nome di Cristo, IHS, avvolti nella luce che investe il corpo del piccolo Bambino.

Il committente fu Matteo Senarega, uomo colto e figura di primo piano nella vita politica genovese, impegnato sul piano politico, sociale e religioso, e doge nel 1595: Giovanni Pietro Bellori nelle Vite de’ pittori, scultori, et architetti moderni (1672) scrisse circa la richiesta inviata al pittore urbinate, che rispose dopo quasi vent’anni, imponendo un pagamento strepitoso, che gli permise di vivere bene la sua vecchiaia, come egli stesso confidò in una lettera.

Barocci offre nella Crocifissione una pittura colma di umanità, naturalezza, sentimenti capaci di “dilettare, insegnare et muovere” come il cardinale di Bologna, Giuseppe Paleotti scrive nel suo Discorso intorno alle immagini sacre e profane, edito nel 1582. Lo stesso Senarega fornisce del dipinto la corretta lettura, cosi come viene proposta nel testo del Bellori: “Il Crocifisso Santissimo, ancora che in sembianza di già morto, spira nondimeno vita e Paradiso… La dolcezza poi della Madre Vergine è tale, che in uno sguardo medesimo ferisce e sana, muove a tenerezza, e consola… così da vari affetti sospinta, piena di stupore abbandonarsi nel novello figlio, che anch’egli da maraviglia e carità computo teneramente corrisponde. In San Sebastiano poi si vedono espressi tutti i veri colori, e numeri dell’arte, ove forse non mai arrivarono gli antichi, non che i moderni, Ma questi Angioli benedetti, che vivi effetti non fanno anch’essi di maraviglia, e di pietà?”

Al suo arrivo in Cattedrale nel 1596 il dipinto fu posto sull’altare della Cappella Senarega, intitolata a San Sebastiano, tra due possenti colonne di marmo verde di Polcevera, e qui vi rimase fino alla nuova sistemazione della cappella che accolse nel 1808 l’icona della Madonna del Soccorso. Per l’occasione, Matteo Senarega chiese al maestro di cappella della cattedrale Simone Molinaro di comporre una serie di mottetti da eseguire durante la cerimonia: si è quindi pensato che per l’occasione di rientro del dipinto, l’attuale Cappella Musicale, diretta dal M° Damiano Profumo, potesse nuovamente eseguire i brani cantati per quell’occasione, scegliendo alcuni estratti musicali significativi.

Alla presentazione interverranno tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto: il Capitolo dei Canonici della Cattedrale, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e la provincia di La Spezia, la Compagnia di San Paolo. Gli interventi saranno curati dal professor Lauro Magnani, Professore Ordinario di Storia dell’arte moderna all’università di Genova, e da Antonio Silvestri, restauratore. Un grande schermo illustrerà le diverse fasi del restauro dalle operazioni di smontaggio nei giorni precedenti la pandemia, alla sua ricollocazione nella cappella della Madonna del Soccorso, di fronte alla tela di Lorenzo De Ferrari con la Madonna con i Santi Stanislao Costka e Francesco Borgia.

L’ingresso è libero.

Grazia Di Natale

Vice Coordinatore Ufficio Beni Culturali