Chiesa di San NicolosioSalita San Nicolosio(da via Edilio Raggio, sopra Largo Zecca)venerdì, 13 marzo 2015ore 17,00Il patrimonio artistico italiano risulta in parte sommerso e quasi sconosciuto al grande pubblico dei fruitori, ma bisogna prestare attenzione: talvolta, il valore dei monumenti è inversamente proporzionale alla loro fama. E questo il caso della chiesa del TerzOrdine Francescano di Genova, ospitata in un edificio che sorge in unarea urbana che ha conosciuto, alla fine del secolo XIX e nei primi decenni del successivo, profonde trasformazioni e radicali cambiamenti. Larea di Vallechiara, in cui sorgono la chiesa medievale del Carmine e la coeva Abbazia dellOlivella, separata dalla citta dalla cinta muraria del XII secolo, in cui si apriva la Porta di SantAgnese, rimane a terreni prativi (da cui il toponimo di Pastorizia) orti e giardini-celebre quello dei Lomellini- fino alle massicce edificazioni di Edilio Raggio e dei fratelli Faraggiana (terzo decennio del Novecento) ai quali si deve la costruzione, in prossimità della chiesa, di un enorme caseggiato, che in parte ingloba la chiesa. Oggi, è difficile immaginare lassetto originario dellambito intorno a San Nicolosio, solo landamento acclive del terreno e i tracciati viari antichi attestano uno stato di separazione dal centro cittadino e una quiete adatta agli insediamenti conventuali e agli edifici di culto.La chiesa di San Nicolosio, costruita per le Monache di SantAgostino e dedicata a San Nicola di Bari nel 1305, fu assegnata, nel 1514, alle Clarisse di Santa Maria in Passione che vi rimangono fino alla fine del XVIII secolo; fu totalmente ricostruita alla fine del Cinquecento e consacrata nel 1603, mantenendo lo schema originario. La cappella di San Francesco, collocata come secondo altare sulla fiancata sinistra, fu posta sotto il giuspatronato della famiglia Diece, che la fece decorare per volontà del nobile Giovanni Ambrogio: qui trovarono sepoltura i successori fino al 1712. L’impresa decorativa fu affidata a Giovanni Battista Carlone (Genova, 1603 circa Parodi Ligure, 1684 circa)intorno al 1637, che raffigurò Episodi della vita del Serafico: nella volta, la Gloria del Santo è inserita in un ricco apparato di stucchi, che incorniciano i diversi avvenimenti con fitti motivi decorativi e antropomorfi. Insieme al fratello Giovanni (Genova, 1584 Milano 1631), autore degli affreschi della volta della chiesa con Storie di S. Francesco e S. Chiara e una bellissima Annunciazione, dipinta nelle pareti di fondo del coro delle Monache, Giovanni Battista è uno dei più fecondi artisti del momento, attivo nei più importanti cantieri decorativi posti non molto distanti da San Nicolosio: le chiese di San Siro, dell’Annunziata del Vastato e del Gesù. La cappella fu occultata, durante il XIX da un muro costruito allineato al profilo perimetrale dell’interno della chiesa, fatto che comportò l’avanzamento dell’altare e la perdita visiva degli affreschi. Nel 1798, a seguito delle leggi di soppressione degli ordini religiosi, le Monache si trasferirono a San Silvestro e il 12 luglio 1804 la chiesa fu acquistata del Terzo Ordine Francescano, che aveva dovuto abbandonare il proprio oratorio a San Francesco di Castelletto.Lintervento di restauro ha interessato non solo le opere pittoriche in affresco e gli stucchi, ma si è concentrato sul recupero complessivo della cappella, consentendo di ritrovare la spazialità e limpianto decorativo originari: gli affreschi e gli stucchi presenti erano, infatti, deteriorati e rovinati dalle infiltrazioni e dai restauri mal eseguiti negli anni passati, che ne offuscavano i colori e la particolare lucentezza, mentre il muro ottocentesco copriva le nicchie parietali che custodivano le statue in gesso, oggi riportate alla luce. La cappella è quindi tornata a occupare la spazialità originaria completata dall’importante apparato decorativo. E stato altresì restaurato il pavimento mediante la messa in opera di una nuova pavimentazione in formelle in ardesia ottagonali completate da tozzetti in marmo bianco.Il restauro è stato interamente finanziato dalla Compagnia di San Paolo, che da anni dimostra di essere particolarmente sensibile al patrimonio culturale ecclesiastico genovese.
Chiesa di San Nicolosio
La Cappella di San Francesco restaurata