Aperto in diocesi l’anno della Vita consacrata: i religiosi rinnovano il loro sì – GUARDA IL VIDEOSERVIZIO

I Vespri del pomeriggio nella solennità dell'Immacolata quest'anno sono stati caratterizzati dall'apertura diocesana dell'Anno per i Religiosi. Erano rappresentati tutti gli Ordini religiosi della diocesi, maschili e femminili, guidati dal delegato episcopale per la Vita Consacrata, padre Gabriele Gallotti. L'omelia del Card. Bagnasco si è pertanto inquadrata nel Messaggio di Papa Francesco  in occasione dell'Apertura dell'Anno della Vita Consacrata 2014-2016 da lui indetto a cinquant’anni dalla promulgazione del decreto conciliare”Perfectae caritatis”sul rinnovamento della vita religiosa. In tale Messaggio il Pontefice il 30 Novembre scorso, prima domenica d'Avvento, scriveva rivolgendosi specialmente ai religiosi:”La vostra luminosa testimonianza di vita sarà come una lampada posta sul candelabro per donare luce e calore a tutto il popolo di Dio. Svegliate il mondo, illuminatelo con la vostra testimonianza profetica e controcorrente”.

 L'Arcivescovo ha esordito:”Inizia, infatti, l’Anno della Vita Consacrata, durante il quale il Popolo di Dio avrà modo di pensare e di pregare per voi, cari Amici, per il dono che voi siete per la Chiesa nel mondo e per la nostra Diocesi”. L'Arcivescovo ha quindi osservato che le molte Famiglie religiose, antiche e recenti, sono dei riverberi dell’unica bellezza di Cristo e che ogni carisma riflette la luce del suo amore che si incarna nei diversi tempi e che risponde alle loro molteplici necessità:”Sembra, questa sera, che questa Basilica sia più luminosa, che le stelle di luce che circondano l'immagine dell'Immacolata risplendano maggiormente grazie ai voti della vostra vita: ve ne siamo grati, perché di questi riverberi luminosi tutta la Chiesa si riveste e la nostra diocesi gioisce”. L'Arcivescovo ha inoltre osservato che guardare al passato con gratitudine è il primo obiettivo che indica il Papa:”Compito, questo, quanto mai necessario, bello e incoraggiante per poter vivere il vostro presente e camminare fiduciosi verso il domani: fatelo con umiltà e gioia”.

 L'Arcivescovo ha infine osservato che l’ora della nostra storia segna un cambiamento d’epoca:”In una cultura che ha paura di ogni forma di dipendenza e di legame, travisati come diminuzione e offesa della dignità individuale, c’è bisogno della profezia della dipendenza che non umilia ma esalta, che è sorgente di amore per il mondo. Se nulla è vostro – neppure le vostre persone – perché tutto è di Dio, allora tutto è dono”. L'Arcivescovo ha continuato l'omelia con un augurio ai religiosi:”Cari Amici, quest’Anno vi porti la grazia degli inizi, lo smalto della vita comune, la passione dell’annuncio evangelico.  Vi auguro, con tutto l'affetto di padre e di pastore, l’inquietudine dell’anima, il tormento dei Santi, il coraggio dei Martiri. Nulla vi distolga da Cristo perché perdereste di vista gli uomini con i loro fardelli dell'anima; nulla vi distragga dal Cielo, perché non vedreste più la Terra bagnata dal sangue della Croce. E ha concluso con una preghiera:”Abbracciati gli uni agli altri, stretti nelle mani di Dio e accompagnati dalla maternità della Vergine Immacolata, camminiamo insieme come Chiesa di Genova sulle tracce di Gesù, unico Salvatore e Maestro, gioia della nostra vita”.

Pier Luigi Pastorino

 

 

 

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