“Famiglia dono e speranza per il mondo” tema scelto anche per l'anno pastorale 2014/2015, che è iniziato domenica 14 settembre con una Santa Messa in Cattedrale presieduta dall'Arcivescovo. Il lavoro effettuato da parrocchie e associazioni già lo scorso anno ha portato alla grande Convocazione diocesana della Famiglia, che il 4 maggio ha richiamato al Palasport oltre 7.000 persone. Tale tematica, urgente e attuale, merita dunque di essere ripresa e sottoposta a nuova riflessione anche per i prossimi mesi, alla luce di quanto emergerà dal prossimo Sinodo dei Vescovi che verterà proprio su questo argomento.
In una lettera indirizzata a tutti i Vicari, Mons. Marco Doldi, Vicario Generale, ha indicato i punti essenziali per lavorare sulla famiglia: va ripreso innanzitutto il lavoro su alcune schede inserite nel cofanetto “La famiglia dono e speranza per il mondo”, va valorizzata la scuola di Vicariato e infine ogni zona della Diocesi è chiamata a lavorare sulla preparazione della conclusione del biennio, che avrà il proprio culmine nell'incontro con l'Arcivescovo.
Alla vigilia dell'apertura dell'Anno Pastorale abbiamo incontrato Mons. Piero Pigollo, direttore dell'Ufficio per la Famiglia e la Vita, per parlare con lui di famiglia, e per riflettere sul futuro di quella che è il cuore e la base della società.
Mons. Pigollo, anche il nuovo anno pastorale sarà dedicato alla famiglia. Quanto è importante al giorno d'oggi non distogliere lo sguardo da questo argomento?
Il tema della famiglia è importante per la società e per la vita ecclesiale, da valorizzare non solo in questo secondo anno ad essa dedicato. Le famiglie al giorno d'oggi vanno aiutate a sentirsi cellula fondamentale per il ruolo educativo che hanno nei confronti dei figli e per la dimensione di aiuto e assistenza che svolgono nei confronti degli anziani. In sintesi possiamo affermare che la famiglia è un aiuto per la società nel suo insieme.
In che modo le associazioni e le parrocchie sono chiamate a lavorare sulla famiglia in questo anno pastorale?
Tutti siamo invitati in primo luogo a pregare per le famiglie, sia per le quelle in difficoltà sia per quelle che si stanno per formare. Il lavoro sulle schede preparate dalla Diocesi è un ulteriore fondamentale strumento: sono numerose le tematiche suggerite, da trattare negli incontri in parrocchia e nelle associazioni. Merita di essere proposto anche l'approfondimento sui documenti del Concilio inerenti la famiglia e sulla Familiaris Consortio.
La Convocazione delle Famiglie dello scorso 4 maggio ha richiamato al Palasport oltre 7.000 persone. Quale messaggio porta con sé questa giornata e su cosa bisogna continuare a riflettere?
La Convocazione è stata gioiosa, una festa, una manifestazione di comunione ecclesiale fra le parrocchie e le associazioni; è una missione da portare avanti ricordando anche le parole di Papa Francesco, che invita continuamente i cristiani ad essere missionari gioiosi. La grande collaborazione che c'è stata per la preparazione dell'evento del 4 maggio deve andare avanti nelle piccole realtà, cercando di mettersi al servizio delle famiglie, specie le più bisognose.
In che modo si può valorizzare il Messaggio delle Famiglie alla Società emerso durante la Convocazione?
Il Messaggio delle famiglie alla società è doppiamente importante: da un lato perché grazie ad esso le famiglie si sentono maggiormente coinvolte e rappresentate nella società, e dall'altro perché la società stessa può farsi aiutare dalle famiglie, tenendo conto di quanto le famiglie normalmente fanno per il tessuto sociale, nell'educazione dei figli, nell'assistenza ad anziani e malati.
In occasione della Convocazione l'Ufficio Famiglia ha realizzato, in collaborazione con Il Cittadino, un numero speciale sull'associazionismo familiare cattolico a Genova, facendo emergere realtà meritevoli. Ma in generale, come sta la famiglia a Genova?
Lo speciale ha messo, nero su bianco, la presenza di tanta ricchezza che a volte non si conosce. Le famiglie appaiono spesso solo per quel che risulta dalla cronaca, ma questo non è uno sguardo pienamente vero. Fanno scalpore le famiglie che si separano, le violenze che aumentano, ma non fanno scalpore le famiglie che stanno bene, che educano i figli, che si danno una mano. Queste famiglie si adoperano per il bene della famiglia stessa ma anche della società. La Chiesa deve attivarsi per preparare ancora di più le coppie che si sposano al matrimonio cristiano, le coppie che fanno fatica, imparando a prendersi cura delle situazioni di sofferenza e a moltiplicare le iniziative che sono di aiuto alle famiglie, dai Consultori Familiari a sinergie con le altre istituzioni preposte.
Alla base della famiglia c'è la nascita della coppia. Che cosa è previsto per il prossimo anno per le coppie di fidanzati?
Per i fidanzati tornano anche quest'anno gli incontri mensili che vogliono approfondire tematiche di fede e di relazione della coppia anche in vista del matrimonio. Inoltre, il giorno di San Valentino, è in programma una Messa per i fidanzati seguita da un momento conviviale per le coppie. In ultimo, in occasione della Veglia di Pentecoste, è in studio una giornata di incontro comunitario per le coppie di sposi e fidanzati che riceveranno il mandato durante la Veglia.
Francesca Di Palma