il quadro delle entrate, distinte tra ordinarie (conti 1-10) e straordinarie (conti 11-13) che sommate a quanto esistente alla fine dellanno precedente forniscono il totale delle disponibilità nel corso dellanno;il quadro delle uscite, suddivise nelle abituali articolazioni, comprendente essenzialmente dati sulle manutenzioni, retribuzioni, spese di funzionamento; la differenza tra disponibilità e uscite fornisce lavanzo o il disavanzo alla fine dellanno;il quadro relativo al fondo cassa che indica dove e come sono depositate o investite le risorse finanziare della parrocchia.
le vendite patrimoniali (immobili, ma anche vendita di fondi investimento e simili) sono sempre da registrare nel conto 13,i proventi da accensioni di mutui o prestiti bancari o da privati sono da registrare nel conto 11, ma anche tra i debiti,i contributi a fondo perduto ricevuti per il raggiungimento di un preciso obiettivo (8 dalla Chiesa Cattolica, contributi diocesani, regionali, comunali, da fondazioni o da privati, raccolte straordinarie o enti vari) sono sempre da registrare nel conto 11;
la distinzione tra manutenzione ordinaria e straordinaria è da effettuare secondo i criteri riportati nella guida. Anche nuove costruzioni o acquisti di immobili devono essere indicati al conto 16,remunerazioni e stipendi devono essere accompagnati dai relativi importi riferiti agli oneri fiscali, previdenziali ed assistenziali,le spese varie, dopo unattenta classificazione, dovrebbero essere una voce di importanza residuale. Indicativamente non dovrebbero superare il 5 % del totale uscite,tra i contributi versati (conto 36) occorre evidenziare separatamente la voce COD per ottenerne la deducibilità;
tutte le risorse finanziarie della parrocchia, anche se accantonate per scopi prefissati (TFR, lavori, ecc.).