Lunedì 9 dicembre nella sede dell’Azione Cattolica Diocesana in Vico Falamonica è stata avviata la Causa di Beatificazione di Aldo Gastaldi “Bisagno”, fedele laico, definito “il primo partigiano d’Italia”.
Erano presenti Mons. Marco Doldi, Vicario Generale della Diocesi di Genova, Mons. Michele De Santi, Cancelliere Arcivescovile, don Andrea Fasciolo, Notaio Attuario, don Fabrizio Parlante, Promotore di Giustizia, don Mario Ostigoni, Giudice Delegato, il Diacono Permanente Giampaolo Trevisani e l’Avv. Emilio Artiglieri, Postulatore della Causa.
Nel “Supplex libellus” inviato dal Postulatore al Card. Angelo Bagnasco per l’introduzione della Causa, viene riassunta la biografia di Aldo Gastaldi, e ne emerge “la sua grande fede, semplice e profonda, unita ad un abbandono e a una illimitata fiducia nella Provvidenza Divina”. Negli anni della Seconda Guerra Mondiale, Aldo fu a Chiavari; dopo l’8 settembre 1943 si avviò nei monti dell’entroterra chiavarese, dove a Cichero iniziò la sua vita “partigiana”, e divenne il Comandante Bisagno.
“Nonostante le inevitabili asprezze della guerra – scrive l’Avv. Artiglieri – Aldo rimase profondamente coerente con i valori della sua fede cristiana, prodigandosi per il bene, materiale e morale, degli uomini che dipendevano da lui, nel rispetto delle popolazioni civili e anche dei nemici”.
Il Cancelliere Arcivescovile ha dato lettura del verbale della prima sessione del Processo. Dopo i giuramenti, l’Avv. Artiglieri ha sottolineato come la Causa di Beatificazione e Canonizzazione serva a presentare la figura di Aldo Gastaldi al popolo cristiano come esempio, come modello e come intercessore. “La Chiesa ha giudicato che fosse utile avviare questa causa per presentare la figura di Aldo come modello autentico di vita cristiana pur in un momento storico travagliato e difficile”. Nello stesso tempo, sta per essere predisposta una preghiera per Aldo Gastaldi in modo che i fedeli possano richiederne l’intercessione e l’aiuto, anche in vista della Causa stessa di beatificazione.
“La luce della figura di Aldo Gastaldi è straordinaria poiché arriva da anni e periodi di buio, di violenza, di ingiustizia e di morte”, ha detto Mons. Marco Doldi. “Per noi questo è incoraggiante perché significa che Dio pone sempre un limite al male dilagante, e lo pone con queste luci che brillano ancora a lungo. Noi preghiamo Aldo come Servo di Dio e lo sentiamo vicino a noi anche se non lo abbiamo personalmente conosciuto. È un momento di gioia per la Diocesi di Genova, perché ogni qual volta uno dei suoi figli inizia questo percorso, è un segno della fecondità e della santità che il Signore dona alla sua Chiesa”. Mons. Doldi ha concluso con un insegnamento del Cardinale Siri: “I Santi ritornano con i loro meriti, con la loro vita di grazia. Il bene che loro hanno compiuto non è rimasto circoscritto a quel momento storico ma giunge a tutti noi”.
Alla figura di Aldo Gastaldi verrà dedicata la conferenza di “Cattedrale Aperta” il prossimo mercoledì 29 gennaio alle ore 20.30 in San Lorenzo.