Sono quasi 500 le persone impegnate nella Prima Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si svolge in Vaticano dal 30 settembre al 29 ottobre. Vi prendono parte a diverso titolo e con diverse funzioni: membri di diritto, eletti e nominati; delegati fraterni e invitati speciali; esperti e facilitatori. Provengono da tutti i continenti; in maggioranza sono vescovi, ma per la prima volta sono accompagnati da un gruppo significativo di sacerdoti e diaconi, religiose e religiosi, laici e laiche. L’obiettivo dell’Assemblea è dare inizio al discernimento sugli interrogativi proposti nell’Instrumentum laboris, che a sua volta raccoglie i frutti della lunga fase della consultazione e dell’ascolto del Sinodo 2021-2024: “Per una Chiesa sinodale. Comunione, partecipazione, missione”. L’Assemblea di ottobre 2023 si inserisce infatti nel più ampio processo sinodale in corso a livello di tutta la Chiesa.
Una lettura frettolosa dell’Instrumentum laboris, e soprattutto la ancor più frettolosa presentazione che ne hanno dato alcuni media, potrebbero suscitare l’impressione che esso contenga un ventaglio di materie molto disparate, sulle quali l’Assemblea potrebbe disperdersi. Non è affatto così. Le molte questioni sul tappeto – dal ruolo delle donne all’ecumenismo, dalle forme di esercizio dell’autorità, a partire da quella del vescovo, al funzionamento dei Consigli pastorali, fino alle funzioni delle Conferenze episcopali e dei loro raggruppamenti continentali, e così via – non vengono affrontate separatamente, ma in relazione all’unico tema del Sinodo, indicato dal titolo: la Chiesa sinodale, cioè lo stile con cui come cristiani annunciamo il Vangelo camminando insieme.
Le domande che l’Instrumentum laboris propone, all’Assemblea e alla Chiesa intera, sono molte, ma tutte servono a concretizzare l’interrogativo di fondo del Sinodo 2021-2024. Il Documento preparatorio, pubblicato a settembre 2021, così lo esprime: «come si realizza oggi, a diversi livelli (da quello locale a quello universale) quel “camminare insieme” che permette alla Chiesa di annunciare il Vangelo, conformemente alla missione che le è stata affidata; e quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere come Chiesa sinodale?». Le comunità cristiane di tutto il mondo sono state invitate a rileggere la propria esperienza di camminare insieme, individuando luci e ombre, fatiche e successi. Ma con lo sguardo rivolto in avanti, per mettere a fuoco i passi che il Signore ci sta chiamando a compiere per crescere nella capacità di camminare insieme e svolgere così la nostra missione: annunciare il Vangelo in modo attraente e credibile per gli uomini e le donne del nostro tempo.
In altri termini, attraverso il Sinodo 2021-2024, ogni comunità cristiana e la Chiesa nel suo insieme si interrogano su quali siano i passi a cui Dio ci invita nella varietà dei contesti concreti in cui i cristiani vivono. Per questo il Sinodo può essere definito un processo di discernimento.
Questo vale a maggior ragione per l’Assemblea attualmente in corso: il discernimento di quanto emerso dalla consultazione e dall’ascolto del Popolo di Dio è il suo compito specifico, con lo scopo di individuare quali percorsi lo Spirito indica con maggiore chiarezza e forza di intraprendere. In questo modo i vescovi, che dell’Assemblea rappresentano la maggioranza, esercitano il loro ministero di pastori e la cura non solo per la diocesi loro assegnata, ma per la Chiesa universale.
La struttura e l’organizzazione dei lavori assembleari sono pensate in modo da facilitare questo compito di discernimento. Innanzi tutto l’Assemblea comincia con tre giorni di ritiro, mentre altri momenti di preghiera, anche liturgica, segneranno il passaggio tra i diversi moduli in cui il lavoro è suddiviso. Si tratta di un elemento fondamentale: non è possibile discernere insieme senza pregare insieme, chiedendo allo Spirito di illuminare il cuore e condividendo le risonanze generate dall’ascolto della Parola. Grazie alla preghiera i partecipanti all’Assemblea potranno nutrire dentro di sé gli stessi sentimenti di Gesù Cristo e crescere come corpo nella docilità allo Spirito. L’Instrumentum laboris è strutturato in modo da accompagnare il discernimento dell’Assemblea. In particolare le 15 Schede di lavoro consentiranno ai gruppi di lavoro di affrontare le questioni proposte facendo ricorso al metodo della conversazione nello Spirito: lo stesso utilizzato dai gruppi sinodali a livello parrocchiale in moltissime parti del mondo durante la fase della consultazione e dell’ascolto. Vi è dunque una profonda continuità spirituale anche dal punto di vista del metodo. La condivisione del lavoro dei gruppi in plenaria consentirà a tutti di ampliare lo sguardo, nel dialogo con le prospettive delle Chiese che vivono in altre regioni e culture.
I partecipanti all’Assemblea hanno un compito e una responsabilità peculiare in questa fase, ma in nessun modo questo autorizza a pensare che il Sinodo è “affar loro”. Il soggetto del camminare insieme, infatti, è il Popolo di Dio nel suo insieme e quindi siamo tutti chiamati a coinvolgerci nel processo sinodale.
Del resto, la ricchezza degli spunti su cui lavorerà l’Assemblea è il frutto dell’impegno dei milioni di persone che in tutto il mondo hanno scelto di partecipare ai gruppi sinodali e far sentire la propria voce durante la fase dell’ascolto. Nel mese di ottobre sarà importante rimanere informati sui lavori dell’Assemblea, privilegiando fonti sicure (ad esempio il sito del Sinodo, www.synod.va, oppure i canali informativi della Santa Sede e della Chiesa italiana), per evitare di restare impantanati nelle molte dietrologie, illazioni e fake news che circondano il Sinodo fin dalla sua apertura. Ma ancora più importante sarà accompagnare e sostenere l’Assemblea con la preghiera.
Poi tornerà un tempo di coinvolgimento dell’intero Popolo di Dio, che sarà chiamato a confrontarsi sulla sintesi dei lavori assembleari e inviare un feedback in vista della Seconda Sessione, prevista a ottobre 2024, che avrà il compito di terminare il discernimento e ne consegnerà i frutti a Papa Francesco.
Ma questo non concluderà il processo sinodale: si aprirà infatti la fase dell’attuazione. Nessun discernimento è compito senza il passaggio all’azione, in obbedienza a quello che avremo capito che lo Spirito ci sta indicando di fare. Del resto, come ricorda il Documento preparatorio citando alcune efficacissime parole di Papa Francesco, “lo scopo del Sinodo (…) non è produrre documenti, ma “far germogliare sogni, suscitare profezie e visioni (…) e creare un immaginario positivo che illumini le menti, riscaldi i cuori, ridoni forza alle mani”. La partecipazione autentica al Sinodo consiste nel mettersi in movimento, accettando di uscire dalla nostra zona di comfort ecclesiale: se si rimane fermi, è impossibile camminare insieme.
Padre Giacomo Costa, SJ
Segretario Speciale
Sinodo dei Vescovi