Al termine della giornata dedicata alle opere di misericordia e alle liturgie penitenziali, venerdì 16 settembre il teatro Carlo Felice ha aperto le porte ai delegati per un concerto offerto anche a tutta la città.
Il coro e l’orchestra sono stati diretti dal maestro Giovanni Porcile; si sono esibiti nel ‘Sicut Cervus’ di Domenico Bartolucci, nel ‘Suscitabo mihi’ del maestro Luigi Porro, nel Gloria di Vivaldi e nella sinfonia ‘Scozzese’ di Mendelsson.
L’evento è stato introdotto dal sovrintendente Maurizio Roi che ha dato la parola al Cardinale Angelo Bagnasco e al sindaco Marco Doria.
Non sono mancati i riferimenti alla difficile situazione economica in cui versa il teatro che continuamente è alla ricerca di sostegno per la sua sopravvivenza.
Il sindaco in particolare ha sottolineato come il Carlo Felice sia il teatro della città che va tutelato e sentito vicino da tutta la cittadinanza; ha espresso la sua gioia per il fatto che Genova ospiti il congresso eucaristico nazionale, evento che viene vissuto anche alla luce dei tanti problemi sociali che affliggono il nostro paese, primo tra tutti l’accoglienza dei migranti nella quale Genova è in prima linea.
Anche il cardinale Bagnasco ha rivolto un pensiero alla difficile situazione del teatro, in particolare alle competenze dei tanti professionisti che vi lavorano; la chiesa genovese è particolarmente vicina al mondo del lavoro, vicina a chi lo ha perso, a chi lo cerca, a chi vive situazioni di difficoltà economiche che incidono sulla salute della famiglia; ha affermato che nessun lavoratore deve sentirsi solo, auspicando che la crisi che ha colpito negli ultimi anni possa allentare.
“Il concerto di questa sera – ha detto ancora l’Arcivescovo di Genova – ha un significato particolare nell’ambito del congresso: la buona musica non può che portare a Dio e stimolare la bellezza autentica”.
Il coro e l’orchestra sono stati diretti dal maestro Giovanni Porcile; si sono esibiti nel ‘Sicut Cervus’ di Domenico Bartolucci, nel ‘Suscitabo mihi’ del maestro Luigi Porro, nel Gloria di Vivaldi e nella sinfonia ‘Scozzese’ di Mendelsson.
L’evento è stato introdotto dal sovrintendente Maurizio Roi che ha dato la parola al Cardinale Angelo Bagnasco e al sindaco Marco Doria.
Non sono mancati i riferimenti alla difficile situazione economica in cui versa il teatro che continuamente è alla ricerca di sostegno per la sua sopravvivenza.
Il sindaco in particolare ha sottolineato come il Carlo Felice sia il teatro della città che va tutelato e sentito vicino da tutta la cittadinanza; ha espresso la sua gioia per il fatto che Genova ospiti il congresso eucaristico nazionale, evento che viene vissuto anche alla luce dei tanti problemi sociali che affliggono il nostro paese, primo tra tutti l’accoglienza dei migranti nella quale Genova è in prima linea.
Anche il cardinale Bagnasco ha rivolto un pensiero alla difficile situazione del teatro, in particolare alle competenze dei tanti professionisti che vi lavorano; la chiesa genovese è particolarmente vicina al mondo del lavoro, vicina a chi lo ha perso, a chi lo cerca, a chi vive situazioni di difficoltà economiche che incidono sulla salute della famiglia; ha affermato che nessun lavoratore deve sentirsi solo, auspicando che la crisi che ha colpito negli ultimi anni possa allentare.
“Il concerto di questa sera – ha detto ancora l’Arcivescovo di Genova – ha un significato particolare nell’ambito del congresso: la buona musica non può che portare a Dio e stimolare la bellezza autentica”.