Domenica 30 marzo prossimo la piazza antistante la chiesa di S. Teodoro a Dinegro sarà intitolata a don Bruno Venturelli, nell'undicesimo anniversario della sua morte.
Tutto ha avuto origine dall'iniziativa di un gruppo di parrocchiani ed ex parrocchiani, che, ricordando con grande affetto e profonda gratitudine il loro compianto parroco don Bruno, desideravano onorare la sua memoria facendo in modo che il suo nome, oltre che nella chiesa di S. Teodoro, dove è sepolto, venisse ricordato anche fuori, nel quartiere dove egli ha vissuto e operato per ben sessantacinque anni e dove fra le persone è ancora vivo il suo ricordo.
Il Comune di Genova ha accolto l'istanza presentata da questo gruppo di persone e domenica 30 marzo prossimo, dopo la S. Messa delle 10.30 celebrata in suffragio di don Bruno, avverrà la cerimonia dell'intitolazione della piazza, a cui parteciperanno autorità religiose, civili e militari.
Don Bruno Venturelli religioso appartenente alla Congregazione dei Canonici Regolari Lateranensi, arrivò a Genova giovanissimo. Aveva ventitre anni e da soli due mesi era stato ordinato sacerdote quel 29 agosto del 1938, festa della Madonna della Guardia, quando arrivò da Roma a S. Teodoro. Don Bruno, certamente, non immaginava che non se ne sarebbe più andato e che avrebbe speso qui tutta la sua vita di sacerdote. Ben presto, i parrocchiani cominciarono a conoscere e ad amare quel giovane prete, dinamico, pieno di entusiasmo e di fantasia, che accoglieva in parrocchia i ragazzi e inventava per loro giochi e attività che li tenessero occupati e lontani dalla strada. In parrocchia si sono formate generazioni di giovani: fra loro e don Bruno si stabilì un legame che si andò rinsaldando sempre più con il passare del tempo, tanto che molti di loro, ormai adulti o persino con i capelli bianchi, hanno continuato a ritornare a trovare il loro don anche da lontano, dove si erano trasferiti.
Poi vennero gli anni tragici della guerra e le occasioni per aiutare, sia spiritualmente sia materialmente, chi soffriva e aveva bisogno erano innumerevoli. Don Bruno fu sempre pronto, in prima linea, si trattasse di distribuire pasti a chi aveva fame, di accogliere chi era in pericolo, di perorare la causa del suo quartiere presso il Comando tedesco, o di accorrere, quella mattina del 10 ottobre 1944, in aiuto dei parrocchiani che in più 500 erano rimasti vittime dell'esplosione nella galleria “rifugio” di S. Benigno. Parroco dal 1945 al 1991, il don continuò sempre ad essere punto di riferimento sicuro per quanti si rivolgevano a lui per chiedere aiuto, consiglio o conforto, fu sempre disponibile chiunque fosse l'interlocutore, la sua provenienza e la sua ideologia. Per lui contava l'uomo.
Pronto nell'intuire le situazioni ed efficace nell'intervenire, fu tra i primi ad arrivare in via Digione, il 21 marzo 1968, quando una frana investì un palazzo, causando 19 morti.
Don Bruno aveva il dono di saper arrivare al cuore delle persone, sia nel colloquio personale, sia quando parlava in pubblico: non era un oratore forbito, usava un linguaggio semplice e immediato, che i Genovesi, schivi e riservati, hanno saputo capire ed apprezzare in lui che, orvietano, era diventato genovese nel cuore.
Accogliente e generoso, il nostro Don amava far festa con la sua gente: i ragazzi, i poveri con i quali dal 1946 festeggiava il proprio compleanno ogni 6 gennaio, gli anziani, per i quali,ebbe attenzioni e sollecitudine particolare. Proprio per questi ultimi , nel 1991, alla fine del suo mandato di parroco, fondò il “Gruppo Amicizia S. Teodoro”, che dopo la sua morte si chiamò in suo onore “Gruppo Amicizia S. Teodoro don Bruno Venturelli” e che continua tuttora ad operare.
Anna Maria Caminata