Omelia pronunciata nel Cimitero di Staglieno nella S. Messa per la Commemorazione dei defunti
02-11-2015
Arcidiocesi di Genova
Cimitero di Staglieno 2.11.2015
Commemorazione dei Defunti
OMELIA
“Una grande, benefica compagnia”
Cari Fratelli e Sorelle
Siamo tra i nostri defunti, tra le loro spoglie mortali. Le loro tombe ci aiutano a sentirli vicini.
Siamo fatti così, abbiamo bisogno di segni, di luoghi dove la memoria si fa più viva, dove possiamo posare un fiore, fermarci, dire una preghiera, rivivere i ricordi, parlare con chi – nella luce della fede – non è finito, ma riposa in attesa della risurrezione alla fine del mondo.
Il cimitero, infatti, significa “dormitorio”, sì, il grande dormitorio dei nostri cari. Non è qualcosa – ma possiamo dire – è “qualcuno”: per questo merita rispetto e cura. Il cimitero è il luogo dell’attesa del ritorno glorioso del Signore: allora i morti si risveglieranno al suono della grande voce, e inizierà il giorno ottavo, senza tramonto. Per queste ragioni siamo qui ogni anno, per saperci insieme ad una compagnia invisibile e grande, uniti con vincoli di affetto, di preghiera, di amore in Gesù.
Oggi sembra che si voglia cancellare tutto questo, che si voglia nascondere la morte, dimenticare il limite, rincorrere l’illusione di una giovinezza e di un vigore intramontabili. Quando non si guarda in faccia il tempo che scorre si vive male, nel timore degli anni, in una continua distrazione per non pensare al grande appuntamento con Dio: in Lui nulla di ciò che è bello finisce ma si compie.
Il nostro è un tempo sciolto, che non vuole legami, isola l’uomo in se stesso e lo rende angosciato. Invece, qui, in questo luogo che potrebbe apparire di desolazione e solitudine, noi sentiamo che palpita la vita, quella dei ricordi cari, della preghiera semplice, di una vicinanza e di una compagnia che fa bene al cuore. Noi tutti, ancora in cammino negli anni, siamo bisognosi di essere rassicurati dai nostri fantasmi interiori, di guardare in cima al cammino, là dove il Signore ci attende con le braccia aperte. Loro, i defunti, i viventi, ci incoraggiano, ci danno fiducia, ci accompagnano, ci esortano a camminare nelle vie della verità, della giustizia, dell’amore.
Ascoltiamoli, perché ci vogliono bene!
Angelo Card. Bagnasco
Arcivescovo di Genova