Beati i poveri in spirito

Omelia tenuta in occasione della S. Messa di suffragio per le vittime del naufragio della nave Concordia
12-09-2014

Cari Fratelli e Sorelle nel Signore

Siamo qui a pregare per le 32 vittime del naufragio della nave Concordia. Nel cuore di tutti sono vive le drammatiche immagini che fecero il giro del pianeta, lasciando attonito e incredulo il mondo e gettando nel lutto tanti famigliari ed amici, ai quali rivolgiamo il nostro affettuoso pensiero, consapevoli che solo Dio può entrare nei cuori e sanare le ferite. Che la forza e la consolazione dello Spirito stemperi i tragici ricordi e doni la serenità dell’anima. Vorremmo lenire il loro dolore con l’abbraccio della nostra amicizia, mentre chiediamo al Signore la vita eterna per i loro cari.

Anche ai sopravvissuti al tragico evento, come a quanti sono stati colpiti in qualunque modo da tanta sciagura, diciamo la nostra rinnovata vicinanza e assicuriamo la nostra preghiera.

Né vogliamo dimenticare coloro – persone e istituzioni – che in quella tragica circostanza, e nel tempo successivo, hanno fatto il proprio dovere in modo ammirevole per competenza, dedizione e generosità: Essi hanno confermato ancora una volta l’indole profonda e più vera del nostro popolo, ricco d’intelligenza e di cuore, che invoca verità e giustizia, ma che subito si apre alla solidarietà e si attiva per guardare il futuro.

Il Vangelo delle Beatitudini getta una luce sul dolore umano e sul mistero fragile dell’ esistenza. Ci invita ad essere umili nell’anima e  semplici nei tratti: ‘beati i poveri nello spirito’. A coloro che vivono senza arroganza ma affidati alla misericordia e all’amore di Dio, Gesù dona la pace del cuore, quella pace che nessuno può rubare perché dimora nel segreto del nostro spirito, e che coesiste con le prove e le croci quotidiane perché non viene dai successi ma da Dio. La pace di Cristo è la sua presenza, è il dono del suo amore che ci accompagna e ci sostiene. Ecco perché la preghiera è sorgente della pace e della consolazione, come del coraggio per costruire il domani.

Il Vangelo, però, ci invita anche a vivere insieme con vincoli fraterni: i semplici e gli umili  sanno che nessuno basta a se stesso, che abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, e che solamente così la vita terrena è non solo possibile ma anche più bella.

Cari Amici, ora il relitto della nave Concordia è a Genova, opportunità di lavoro per una Città affaticata. Un’impresa unica! Per questo ringraziamo il Signore e quanti l’hanno voluta e ne sono stati capaci. Ora bisogna procedere con serenità e con le competenze note e riconosciute: ma tutti insieme! Come stringendoci gli uni agli altri, la Città deve far sentire la vicinanza e il sostegno per un’impresa che non riguarda qualcuno, ma tocca il cuore e la storia di Genova e del suo porto. Questo comune sentire deve abbracciare non solo quest’ora, ma anche ogni intrapresa che possa creare lavoro e sviluppo, ogni iniziativa che miri ad aprire orizzonti migliori.

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