Servire il bene comune

Commemorazione di tutti i fedeli defunti
02-11-2012
Genova, Cimitero di Staglieno,
2 novembre 2012
Autorità militari e civili
Cari Fratelli e Sorelle
Dimenticare è come morire! E noi siamo qui, come ogni anno, perché la Chiesa ci chiede di non dimenticare coloro che ci hanno preceduto negli affetti e negli ideali, coloro che ci hanno consegnato una terra libera e unita, che si sono spesi perché potessimo vivere in una società sicura e ordinata nella giustizia. Siamo qui a pregare per i nostri militari e per i defunti delle Forze dell’ ordine: quanti di loro, dedicandosi con generosità al loro dovere, hanno perso la vita! La luce della fede illumina il mistero della morte e dice che con la morte non finisce la vita, ma si trasforma nella eternità di Dio. Per questo ha senso pregare il Signore, perché stenda il manto della sua misericordia sulle miserie umane, e accolga tutti nella sua casa.
Ma, altresì, siamo qui per dire una parola alla nostra Città, e, se volete, al Paese. Sarebbe, infatti, una preghiera povera e incompleta la nostra, se non porgessimo ascolto alle voci dei nostri defunti che ci ricordano i valori che hanno ispirato le loro vite, valori come il senso del dovere che ha come premio la coscienza di compierlo con onestà e sacrificio; il senso del bene comune che è incompatibile con gli interessi individuali e di parte. Il bene comune richiede, infatti, un distacco da se stessi che sembra oggi essere merce rara, ma che regna fecondo nella vita umile della nostra gente e delle famiglie. Richiede di avere il senso della misura, il gusto delle relazioni virtuose nutrite con il pane della dedizione e della abnegazione personale. Richiede di saper dire di no ai calcoli facili ma ambigui. Richiede di non vivere sull’onda delle apparenze ma nella bellezza e serietà dell’amore donato e ricevuto.
Cari Amici, lasciamoci parlare da coloro che ci hanno preceduto nella vita e nel dovere: diventeremo più saggi e saremo più felici. Ma non abbiamo paura di dire queste cose sui tetti dei nostri ambienti di vita, perché sarà anche questo un atto d’amore e di servizio verso gli altri, verso la nostra Terra, verso la Patria.
Angelo Card. Bagnasco
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