Il saluto del Cardinale Arcivescovo al Santo Padre al termine della S. Messa

Santità,
Ci siamo preparati molto a questo incontro con lei, lo abbiamo tanto desiderato, ci siamo preparati volendo che non fosse soltanto un evento importante per la nostra cronaca, ma fosse soprattutto un evento di grazia. Così è stato!
Dal nostro cuore questa sera sgorga un’unica parola: grazie, solo grazie. Grazie per questa giornata, grazie perché Genova la troverà scritta per sempre nel proprio cuore.
Non la dimenticheranno le famiglie dei disoccupati, che si sono sentite interpretate dalle sue parole, per cui, come diceva, ‘quando manca il lavoro del lunedì, non è mai pienamente domenica’. Non la dimenticheranno operai e imprenditori, ai quali ha ricordato quanta dignità c’è in un lavoro che rispetti, promuova e valorizzi veramente la persona.
Non la dimenticheranno i nostri sacerdoti e i nostri religiosi, ai quali ha chiesto di ‘assumere lo stile di Gesù’ e di vivere tutto nella duplice chiave dell’incontro: con il Padre e con gli altri, la fede e la storia, amando, ancora ci ricordava, ‘la faccia concreta del popolo di Dio’ che si manifesta nella diocesanità, che si radica nel territorio, in una storia, con la disponibilità a servire in tutte le periferie, da quelle della povertà a quelle del pensiero.
Non la dimenticheranno i nostri giovani, che ha provocato a non restare turisti della vita, ma a saperla guardare in faccia, vincendo ogni superficialità fino a lasciarsi coinvolgere e costruire una ‘normalità’ diversa, rispetto a quella che vediamo e che è contro l’uomo, rispetto a quello che spesso viene veicolata dalla cultura del pensiero unico come normale, mentre normale non è. Un impegno che – ha osservato – richiede la capacità di scrutare l’orizzonte e andare al largo con coraggio, giocando su queste due splendide categorie che ci toccano da vicino proprio per il nostro mare: orizzonte e coraggio di andare al largo.
Non la dimenticheranno i bambini e i genitori provati dalla sofferenza, come pure quanti ‘con passione e competenza’ si dedicano alla loro cura. Nella Sua visita hanno trovato motivo di incoraggiamento a ‘svolgere questa delicata opera spinti dalla carità’, che rende viva la fede; con rinnovata disponibilità a chinarsi ogni giorno con tenerezza sulle fragilità dei piccoli pazienti e dei loro genitori, veri eroi.
Non la dimenticheranno le Istituzioni civili e militari, i volontari innumerevoli e i tanti che, a diverso titolo, hanno collaborato in maniera pronta e generosa, spesso segreta, silenziosa, umile, per consentire a tutti di poterLa incontrare, con un abbraccio corale che questa duplice via esprime.
Ora si congeda da noi, con nel cuore sentimenti ed emozioni che riportano a vicende antiche, siamo contenti che lei abbia visto il nostro porto e siamo certi che nel suo cuore di padre, di figlio, si sono mossi e rinnovati tanti sentimenti; da questo porto i suoi nonni, il suo futuro papà sono partiti alla ricerca di fortuna, come tanti allora e forse ancora oggi, seppur in forme diverse.
Noi ci stringiamo a Lei con una duplice promessa.
Innanzitutto, con l’impegno di gettare ‘ogni giorno l’àncora in Dio’ – secondo le Sue indicazioni -, immagine suggestiva soprattutto per noi, rinnovando così la fiducia nella presenza del Signore in mezzo a noi e la responsabilità di intercedere con ‘la forza mite della preghiera’. Santo Padre, si senta accompagnato dall’orazione quotidiana della nostra Chiesa, delle nostre Chiese liguri.
L’altra promessa attinge alla nostra storia e alla nostra cultura. Siamo liguri, gente schiva, discreta, operosa. Gente di mare, che nel suo porto ancora vede tanti giovani partire alla ricerca di un domani, come vede arrivare tante generazioni in fuga dalla fame, dalla violenza, dalla persecuzione e dalla guerra. È ancora un porto aperto, e lo sarà sempre, per andare e per accogliere. Le assicuriamo, Santità, che ciascuno di noi continuerà a fare la sua parte per restare Città accogliente, solidale e fraterna. Città generosa, nonostante qualche mito! Vorremmo Santità, per ultimo, che d’ora in poi ogni volta che vedrà il mare, non pensi solamente alla sua Buenos Ayres, ma anche alla nostra Genova, alla sua Genova! Genova nella sua bellezza, nel suo splendore, che è come una perla splendente, avvolta dal vento, ma custodita da una conchiglia fatta di mare e di monti, di cielo e di terra. Una perla splendente che ha tante ancora potenzialità da esprimere, sul piano ecclesiale, sul piano sociale, sul piano culturale. Siamo tutti certo che da oggi lei ci ha dato con la sua parola, il suo esempio, i suoi gesti, la sua persona, un forte impulso, una decisione più grande, una fiducia più profonda, perché Genova e la nostra Liguria possano riprendere il largo per il bene di tutti.
Grazie di cuore, Santità.
Card. Angelo Bagnasco
Arcivescovo di Genova
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