Grifo d’oro a don Luigi Traverso

Giovedì 27 marzo alle 18 a Palazzo Tursi il sindaco di Genova ha consegnato, in una sala di rappresentanza straboccante di un pubblico commosso e di giornalisti e fotografi, l'onorificenza del Grifo del Comune di Genova a don Luigi Traverso, per 57 anni parroco di San Siro nel cuore del centro storico, sacerdote sempre vicino agli emarginati e ai bisognosi.

Questa la motivazione letta dal Sindaco, visibilmente emozionato: “Prete dei poveri, sacerdote di frontiera, promotore di iniziative strutturate che hanno precorso i tempi e che sono oggi patrimonio di molti. Sessant'anni di sacerdozio vissuti a contatto con la drammatica realtà sociale del centro storico di Genova, un'esistenza votata alla generosità e all'accoglienza verso il prossimo, alla cura dei poveri che con umiltà e dedizione affrontava ogni giorno per superare i drammi e le difficolta”. Più che una cerimonia, una grande festa piena di calore per don Traverso, che coerente con l'umiltà e il rispetto verso gli altri che hanno sempre caratterizzato il suo sacerdozio, ha associato nel  ringraziamento al Sindaco, un elenco ricchissimo di persone, iniziato con il ricordo della sua famiglia e dei suoi luoghi d'origine, a testimonanza della sua  vicenda umana lineare e semplice ma pionieristica e straordinaria.

A rendergli onore, oltre al Sindaco Marco Doria e all’ex assessore ai servizi sociali che per anni collaborò con lui, Mario Calbi, c’era anche Mons. Marco Doldi, in rappresentanza del cardinale Bagnasco, Mons. Marino Poggi, direttore della Caritas diocesana, Mons. Luigi Molinari, delegato arcivescovile per la vita sociale e il mondo del lavoro, il parroco, recentemente insediato a S. Siro p. Daniele Minetti e il suo vicario p. Andrea Decaroli. “Una vicenda semplice e straordinaria” quella di don Luigi, come ha ricordato Mons. Doldi che ha voluto ringraziare il Sindaco per il riconoscimento dato al sacerdote che, in qualche modo, “sintetizza” l’attività di tanti preti e religiosi della nostra diocesi. E in effetti, nel corso della cerimonia, sono stati ricordati altri sacerdoti genovesi attivi nella vita sociale della città: da don Venturelli, a don Balletto, a don Tubino, questi ultimi insigniti del Grifo rispettivamente nel 2005 e nel 2001.

A rappresentare lo spirito di collaborazione tra la chiesa genovese e il Comune ci ha pensato Mario Calbi, che negli anni ’78-’85 era assessore ai servizi sociali del Comune. Erano gli anni in cui iniziava la collaborazione, in campo sociale, tra Palazzo Tursi e le associazioni di volontariato e le parrocchie; anni in cui si avviò quel sistema di sussidiarietà che vive – molto faticosamente a causa delle risorse sempre più scarse – ancora oggi. Il tutto nonostante l’amministrazione fosse di sinistra e molte delle attività sociali a favore della comunità bisognosa fossero svolte da sacerdoti e religiosi: “con don Luigi – ha spiegato – abbiamo costruito un sistema di servizi per le persone senza farci la guerra”. Sull’onda di queste esperienze, ormai più che trentennali, Calbi ha rivolto un appello all’attuale amministrazione: “il Comune non può lasciare sulle spalle di una persona il peso di occuparsi di chi ha bisogno. Don Luigi e quelli come lui – ha proseguito – non possono essere lasciati soli, il Comune deve tornare a fare la sua parte”.

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