“Il mondo ha bisogno di guardare l’Eucaristia per non perdere di vista il volto degli uomini, il valore della loro vita, i loro bisogni. Torniamo a guardare l’Eucaristia e diventerà più chiara, facile e bella la via per creare una società meno arrogante, rassegnata e triste”. Questo un passaggio del discorso che il Cardinale Angelo Bagnasco ha pronunciato al termine della tradizionale processione del Corpus Domini che si è svolta sabato 28 maggio.
Dopo il canto dei vespri solenni, la processione dell’Arca con la Santa Eucaristia portata a braccia, è partita dalla chiesa di San Siro nel Centro Storico e, partecipata da sacerdoti, religiosi, religiose, associazioni, movimenti, istituzioni, forze armate e molti fedeli, ha concluso il suo tragitto in Cattedrale dopo aver percorso Via Garibaldi, Via XXV Aprile, Piazza De Ferarri e Via San Lorenzo. La processione è passata davanti a Palazzo Tursi e ad accoglierla è stato, in rappresentanza del Sindaco Marco Doria, il presidente del Consiglio comunale Giorgio Guerello.
Si sono alternati, nel sorreggere sulle spalle l’Arca con l’ostensorio, le Confraternite, gli alpini, i volontari di S. Egdio. Durante il tragitto, anche una delegazione di lavoratori di Iren, Ilva e Iplom ha portato sulle spalle l'Arca processionale, rinnovando una tradizione che si verifica ormai da alcuni anni.
All’arrivo in Cattedrale, dove ad attendere la processione c’era un bel gruppo di bambini che quest’anno hanno ricevuto la Prima Comunione, la preghiera è proseguita con l’adorazione eucaristica.
“La santissima Eucaristia – ha detto il Cardinale Bagnasco – non è solo un grande esempio da imitare, ma è il principio, la sorgente che ci rende capaci di vivere come Lui”.
Leggi il testo integrale del discorso del Cardinale Arcivescovo