L’Arcivescovo nella Veglia pasquale: “Nella resurrezione di Gesù si compie la storia dell’umanità”

Sabato 26 marzo in Cattedrale il Cardinale Arcivescovo ha presieduto la Veglia pasquale, la solenne celebrazione della Risurrezione del Signore, che celebra la vittoria sul peccato e sulla morte da parte di Gesù Cristo. La funzione é cominciata con la benedizione del fuoco. Dalle braci messe nel turibolo si accende il Cero pasquale; l'Arcivescovo, benedicendolo, vi ha tracciato una croce, le lettere greche Alfa e Omega e le cifre dell'anno; prendendo poi cinque grani di incenso li ha conficcati alle quattro estremità e al centro della croce disegnata, a simboleggiare le cinque piaghe gloriose di Cristo, delle mani, dei piedi e del costato. Quindi il diacono, portando il cero pasquale, ha cominciato la processione che, entrando in chiesa, ha intonato il “Lumen Christi”.

Dopo la ricca Liturgia della Parola della Veglia di Pasqua che ripercorre storia della redenzione dall'origine della vita in Dio, l'Arcivescovo nell'omelia ha sottolineato che la Pasqua del Signore ha qualcosa da dire al nostro tempo.

“Ce lo dice – ha affermato – attraverso i martiri cristiani sempre più numerosi nel mondo. Essi – con la voce del loro sangue versato con Cristo sulla croce – ci dicono: non abbiate paura di testimoniare la fede in Gesù; non abbiate paura di perdere la vita, l’onorabilità pubblica; non abbiate paura della congiura del discredito, della gogna artefatta, dell’incomprensione altrui, dell’emarginazione. Anche a Gesù è stato riservato questo trattamento; anche  a noi con Lui e per Lui”.

Durante la celebrazione 12 catecumeni hanno ricevuto per mano del Cardinale i sacramenti di Battesimo, Eucaristia e Confermazione.

Leggi il testo integrale dell’omelia dell’Arcivescovo

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